Scritta da: Antonio Curnetta
Elargite con generosità il vostro "buongiorno". "Buongiorno" è la parola più luminosa della lingua italiana, soprattutto quando è accompagnata da un sorriso.
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Elargite con generosità il vostro "buongiorno". "Buongiorno" è la parola più luminosa della lingua italiana, soprattutto quando è accompagnata da un sorriso.
Per il nuovo anno non voglio avere ciò che non ho avuto. Voglio dare ciò che non ho dato.
Buon Natale a chi aspetta ancora di essere felice, ma non ha neppure idea di cosa possa renderlo felice. A chi guarda ancora indietro a ricordare i momenti felici. A chi ha capito che la felicità si trova solo guardando in avanti. A chi ha sacrificato troppo spesso la sua felicità per quella delle persone che amava. A chi si accontenterebbe anche di un po' di serenità, ma non trova neanche quella. A chi un tempo è stato felice, ma è durata troppo poco. A chi è stato felice e poi l'ha pagata cara. A chi pensava che in due fosse più facile essere felici, poi invece tutto si complica. A chi ha imparato a star bene da solo e ha capito che la felicità comincia proprio da lì. A chi ha capito che la felicità è solo un'eccezione e non la regola. A chi ha capito che non si può vivere sempre felici, ma bisogna sempre esser felici di vivere.
Grazie a te che hai continuato a tenermi per mano anche quando sapevo già camminare, che mi hai difeso anche quando ho sbagliato, che mi hai perdonato anche quando meritavo di essere punito, che mi hai fornito nobili esempi pur sapendo che non ti avrei seguito, che mi hai prestato cure e attenzioni anche quando tu ne avevi più bisogno di me, che ti sei negata anche piccole soddisfazioni per non farle mancare a me. Grazie mamma, per essere tanto migliore di me. Perché io ho sbagliato sempre per troppo egoismo, mentre tu hai "sbagliato" solo per troppo amore.
Auguri a noi che siamo caduti, ma ci siamo sempre rialzati.
A noi che abbiamo sofferto, ma abbiamo imparato la lezione e ci siamo tenuti il dolore dentro con grande dignità.
A noi che continuiamo a sorridere, malgrado tutto e tutti, e malgrado la sorte non troppo benevola.
A noi che brindiamo al nuovo anno, non perché crediamo che da domani come d'incanto tutto si aggiusti, ma perché per oggi vogliamo mettere da parte i problemi e divertirci anche noi.
A noi che da domani siam pronti di nuovo a rimboccarci le mani per tirare avanti nel migliore dei modi, giacché nessuno ci regala niente.
A noi che contiamo solo su noi stessi e su quelle poche persone preziose che col tempo abbiamo imparato a riconoscere e tenerci strette.
A noi che meriteremmo un po' di felicità, perché anche nei momenti più difficili non abbiamo mai smesso di amare la vita.
Un brindisi a noi e alle persone meravigliose che siamo.
Buon anno a chi è solo e non per scelta, perché non ha nessuno e chiuderà come ogni sera le porte al mondo e andrà a dormire in compagnia solo dei ricordi. Buon anno agli ultimi, a quelli che non hanno nemmeno un letto in cui dormire o un tetto sotto cui ripararsi, e sperano che qualcuno si ricordi di loro. Se ci dimentichiamo di loro, non sarà un buon anno neanche per noi.
Buongiorno a chi sta nei guai eppure sorride. Perché perdere il sorriso sarebbe il guaio peggiore.
Mascheriamo i nostri pensieri per paura di non essere capiti. Mascheriamo le nostre paure per non sembrare deboli. Mascheriamo le nostre emozioni per non sembrare sciocchi. Mascheriamo i nostri sentimenti perché non vengano calpestati. Ma è carnevale, e a carnevale ogni scherzo vale: mascherate pure il volto, ma mostrate la vostra anima.
Che sia Pasqua o no, ad ognuno spetta la sua resurrezione. Chiunque abbia portato una croce, ha diritto a risorgere. E non serve un miracolo. Il vero miracolo è continuare ad amare la vita, nonostante le sofferenze che ci riserva. Perché l'amore è la chiave di ogni resurrezione: l'amore e il rispetto di sé, l'amore e il rispetto della vita... Quello che ci fa dire "Comunque ne vale la pena".
Buon san Valentino, non ai fiori, ai cioccolatini, alle cene al lume di candela e agli altri piacevoli rituali mondani. Auguri all'amore vero, quello capace di resistere al tempo e alle distanze, quello fatto di piccoli e preziosi gesti quotidiani. Auguri ai nostri genitori e ai nostri nonni, a quelli che nelle tempeste della vita hanno saputo stringersi le mani più forte. A quelli che, quando si baciano, baciano tutta la loro vita.