Scritta da: Elisabetta Barbara De Sanctis
Vorrei tu sentissi cosa sei dentro di me. Vorrei che a parlare fossero i miei occhi, ti racconterebbero della voglia infinita che ho di te. Potresti sprofondarci dentro.
Composta sabato 12 ottobre 2013
Vorrei tu sentissi cosa sei dentro di me. Vorrei che a parlare fossero i miei occhi, ti racconterebbero della voglia infinita che ho di te. Potresti sprofondarci dentro.
Ti cerco, e tu non lo sai. Ti aspetto, e tu non lo sai. Ti voglio, e forse questo lo sai.
Tu che riesci a provocarmi orgasmi d'anima.
E se ti sussurrerò piano che mi manchi tu cosa farai?
Ti penso e ti voglio. Mentre tutto mi parla di te io sono qui che ascolto e non lo so più se tu esisti solo nel bisogno che ho io, di te.
E c'è un luogo in cui non sei tu, non sono io. Siamo noi. Pura vibrazione, passione infinita, emozioni che scorrono fluide. Lì ti attendo, in silenzio. So che arriverai. Io sentirò il tuo profumo. Tu sentirai il mio respiro. E quando le tue labbra sfioreranno le mie, spegnerò la luce. Saremo noi la fiamma che brucerà illuminando la notte.
Tasti bianchi e tasti neri, luci e ombre della mia anima. Le tue mani sfiorano, scorrono, sapienti, senza spartito. Note di gemiti frantumano i respiri. Una melodia. La Nostra.
Vorrei che il mattino ci sorprendesse così, uniti e non divisi, paghi, ma non sazi, effimeri eppur reali.
Ho voglia di te. Adesso. In carne ed ossa, ma anche pelle, occhi, mani. Voglio tutto. Anima compresa.
Ti voglio sulla mia pelle, a leccare ogni mio brivido.