Scritta da: Marco Giannetti
Prometto di sposarti, amarti e onorarti.
Tu, promettimi di diventare ciò che per me già sei, il mio amore grande, uniti per un grande amore.
Composta lunedì 31 gennaio 2011
Prometto di sposarti, amarti e onorarti.
Tu, promettimi di diventare ciò che per me già sei, il mio amore grande, uniti per un grande amore.
Oggi vorrei essere il tuo bacio, non per essere letto, ma per essere assaporato, scompigliato, amato.
Doniamoci oggi come fosse domani.
La lontananza comporta solitudine, ma ogni distanza si accorcia se tu mi sei vicina.
Seppur lontana, restami accanto, nel cuore ddi noi.
Il bello di te non muore mai, sei la luce nel buio, sei sempre la più bella, sei la mia stella.
È il giorno del Signore, un giorno di candore, sia bianco nei gesti, con chi è sporco e per chi è nero,
Che diventi un abbraccio comune, di belli e di brutti, di animali e non di bestie, affinché ogni germoglio diventi un bel frutto, il frutto del bene, del vivere meglio, del vivere insieme.
Ti guardo con occhi innamorati,
ti osservo incantato,
sei più bella di quando ti ho sposata,
sei la moglie bellissima che risposerei,
ogni tuo abbraccio è un bacio
e ogni tuo bacio sa di buono, di amore, di calore.
Una carezza e un bacio ai tuoi 43 anni cherì...
Nessuno ti amerà per le poesie che gli hai letto... lo farà, se saprai conservare la poesia dei tuoi 18 anni.
Con amore... papà.
È sempre una forte emozione il tuo sorriso, e in questa notte di sogni, vorrei incontrarti, parlarti, ascoltarti, amarti.
L'incontro nei sogni vale tanto più che inutili parole.
Non riesco a star tranquillo in questo giorno...
Come sempre penso a te, son passati molti anni da quel 16 luglio 1996 e la tua assenza è incontenibile.
Mi chiedo cosa fai in paradiso tutto il giorno.
A te non piacevano i fiori, né alberi da frutto... certo, ti piaceva camminare.
Ricordo ancora quando al tramonto rientravi a casa stanco dopo aver lavorato nella campagna che tanto amavi...
Noi ad attenderti per la cena, avevi sempre un sorriso... quel sorriso che mi hai lasciato dentro, quella rara carezza che ancora sento sulla pelle.
Mannaggia papà quanto mi manchi, tu pensami sempre, quando cammini e quando non parli, restami accanto come se fossi ancora il tuo incanto.
Così come la natura sboccia nella sua rigogliosa bellezza, possa tu sbocciare nel candore della prima comunione, frutto di gioia e di amore per la vita.