Biografia:
- Erano gli anni 60 :
Abitavo vicino alla ferrovia, a poche centinaia di metri dalla stazione. (Ma di questo non ne sono sicuro). Di allora ricordo poche immagini. Un camino con legna che arde, i campi di granoturco, le zie Blandina e Bruna Corputolo, la nonna Oliva, piccoli amici su una corte assolata, la gatta nera che graffia, una piccola amica che ormai non distinguo il volto.
Poi un giorno.......
Strappato dalle radici e trapiantato in nuovo campo. In nuova terra. Più acre, più amara, più difficile.
Il camion che porta via le mie cose e sopratutto il mio triciclo. Ben scolpito nella mia mente di bambino. Di un rosso fiammante in cima alle poche masserizie, con le ruote in alto e il camino che ardeva, ormai spento, in una grande stanza di mattoni senza intonaci, ormai vuota. Sensazioni che non avrei mai più percepito nemmeno nei più lontani ricordi. Nel frattempo le grandi ruote del treno travolgevano la strada ferrata. Di immani dimensioni negli occhi di un bambino. Il fumo e il vapore che esplodevano nei pensieri e travolgevano ogni cosa nella notte fredda e umida dell'autunno ormai avanzato.
Torino:
La nuova casa di Torino era strana. Piccola e priva di vie di fuga, era impossibile scappare nella corte e le strette pareti incutevano ansia e desolazione. La notte, non più suoni di cicale e fruscio di foglie, ma lontani magli che battono l'acciaio nelle ferriere e cupi bagliori di fuoco provenienti dalle siviere di acciaio della Fiat. Le notti pervase da incubi e solitudine e l'angoscia che travolge ogni cosa. Poi lentamente gli anni e il tempo smussano ogni spigolo delle rocce e la nuova pianta cresce lentamente, dando nuovi frutti in nuova terra. Le radici tuttavia restano profonde e ben presenti, ancor oggi in un lontano paese del Veneto.
La vita a Torino è difficile. Per i miei genitori iniziare nuovamente a vivere è cosa dura, ma il lavoro per chi ha bisogno non manca e le Persone che ci aiutano nell’impresa sono molte.
Lentamente, con il tempo, ci risolleviamo, ricominciamo a vivere sempre comunque alle prese con le difficoltà della vita.
La mia formazione scolastica prosegue lentamente. Finalmente gli studi superiori. Scelgo di diventare “Geometra”. A dire il vero non immaginavo quali sbocchi professionali avrebbe portato, ma alla fine mi ha permesso di avere molte soddisfazioni….
Nel 1982 finalmente mi diplomo presso l'Istituto tecnico per geometri "Guarino Guarini" e dallo stesso anno inizio a lavorare nel settore impiantistico e componentistico industriale e civile come impiegato tecnico e disegnatore.
La prima macchina, la prima vera libertà…….Finalmente erano giunti tempi “migliori”.
Nel 1988 la svolta della vita che mi porta ad incrociare le strade di Pianezza. E’ chiaro che si tratta di una ragazza: Consiglia. Mi coinvolge, mi innamora e alla fine mi porta all’altare. Ci sposiamo al santuario di San Pancrazio e da allora Pianezza diventa la mia città di adozione.
Il tempo scorre, sempre più veloce. Mio figlio ha passato i vent’anni…..
Ma questa è un’altra storia.