Scritto da: Edoardo Grimoldi
in Indovinelli
C'era una volta un ricco sultano. Aveva molte proprietà, ma quello a cui teneva di più erano i suoi cammelli.
Poiché era molto vecchio fece testamento. Il sultano aveva tre figli, e voleva bene a tutti, ma credeva che i suoi cammelli andassero divisi in base all'età del figlio. Gli altri possedimenti sarebbero stati divisi in modo equo, ma non i suoi cammelli. Il suo testamento diceva che il primo avrebbe avuto la metà del suo gregge, il secondo ne avrebbe avuto un terzo, mentre al figlio più giovane spettava un nono dei suoi cammelli. Condizione fondamentale era che nessun cammello doveva essere ammazzato, ma dovevano tutti essere dati vivi agli eredi che dovevano continuare a tenerli con affetto come aveva fatto lui.
Un bel giorno il sultano morì. Dopo poco tempo gli eredi si divisero tutte le proprietà, finché fu il turno dei cammelli. Purtroppo il povero sultano aveva lasciato 17 cammelli e questo poneva in grave imbarazzo i tre fratelli: come dividersi l'eredità senza ammazzare nessun cammello? Dopo alcuni giorni di litigi decisero di chiamare un avvocato per sistemare la questione. Si accordarono che nessuno avrebbe osato contraddire la decisione dell'avvocato, che era un signore molto saggio e fidato.
Costui giunse nella casa dei tre in groppa al suo cammello e quando arrivò pregò un servo di abbeverarlo e di metterlo al riparo in un luogo fresco. Il servo eseguì e lo mise nella stalla insieme ai cammelli del sultano.
L'avvocato discusse brevemente con i tre fratelli e disse loro che non c'era più alcun problema: tutti sarebbero stati soddisfatti dalla sua divisione. Cosa succede a questo punto? (per testamento la metà va al primogenito, un terzo al secondo ed un nono all'ultimo)
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