Scritta da: Giorgio Morabito
in Poesie (Poesie d'amore)
Non ti cerco...
mia esile
ossessione
ma su strade
dissestate
e sconosciute,
vaga, t'incontro
foderata di vento,
sulle fredde labbra
d'un flebile palpito.
Composta giovedì 1 marzo 2018
Non ti cerco...
mia esile
ossessione
ma su strade
dissestate
e sconosciute,
vaga, t'incontro
foderata di vento,
sulle fredde labbra
d'un flebile palpito.
Notte di lucciole,
notte rubata
forse ch'io t'abbia soltanto sognata?
Era il suo battito
quel che ho sentito?
O l'eco del mio,
che sembrava impazzito?
Notte di stelle,
che intensa magia
ed io che pensavo
"non voglio andar via"!
Così gli stringevo forte le mani
perché già sapevo...
non c'era un domani.
Per me...
che ho rubato una notte di stelle
e ancora la porto sulla mia pelle.
Non importa com'è andata
forse neanche è cominciata
Forse è stato solo un sogno
partorito da un bisogno
Sono io che ho immaginato
ciò che in fondo non c'è stato
Lo volevo intensamente
e ho cercato il tutto in niente
Ma se penso a quel momento
forte ancora lo risento
Lo ricordo con dolcezza
e una punta di amarezza
Come quando ti sei desto
da un bel sogno troppo presto.
Evita per favore
questi gesti forzati,
queste parole vuote.
Non ne ho bisogno.
Preferisco il nulla
ad un finto sentimento
che accontenta la tua coscienza...
ma non rende felice me.
Tutt'intorno gente,
luci, schiamazzi.
Stralci di futili conversazioni.
Qualcuno mi parla,
cerca il mio sguardo,
un cenno di conferma.
Annuisco distratta.
Il mio pensiero non è qui,
in questo locale
pieno di rumori e volti anonimi.
È volato in una stanza,
dove un uomo soffre solo.
Il mio cuore batte altrove.
Sorrisi accennati
l'anima velata
di dolore, perché:
nei tuoi silenzi, vedo
nei tuoi sogni, credo
nei tuoi occhi, leggo
l'amico poeta scruta,
ti prende per mano
asciuga le tue lacrime,
ti culla, ti regala versi
e rime, per condurti
nella gioia e nell'amore
per regalarti i tuoi desideri
come vorrei.
Avrei voluto mostrarti le mie ferite, ma tu le stavi già curando.
Avrei voluto regalarti i miei sorrisi, ma ne eri tu la causa.
Avrei voluto darti le mie lettere, ma già ti appartenevano.
Avrei voluto donarti la mia vita, ma la mia vita era già tua.
Avrei voluto quel bacio che sa di storia, senza sapere che tu eri già eternità.
Sei stupenda
per come ti muovi
per come parli
per come sorridi
Sei bella
perché non ti arrendi
perché ci credi ancora
anche se avresti tutte le ragioni
per non credere più a nulla.
Vorrei essere il tuo pettine,
per accarezzarti ogni volta che ti svegli...
Vorrei essere la tua cintura,
per tenerti stretta a me...
Vorrei essere il tuo cuore,
per far sì che non possa fare a meno di me.
Tutto questo spazio,
tutta questa vita.
A cosa sono serviti
se di fronte ai tuoi occhi
mi sento morire?
Sono ancora io,
sotto lo spesso strato degli anni,
dei segni
lasciati dal tempo.
Sono ancora io.
Quella timida ragazzina
che tremava per un tuo bacio.