Spettro di vanità
Bentornato spettro di vanità,
amor che sempre torni,
eccomi a te complice pentita
della nebbia del tuo esistere,
multiforme dei tuoi tanti sé
la menzogna ancor ti veste,
e mai ella si risparmiò
né lesinò chi incontri.
Ora la nudità alterata è manifesta,
essa si specchia
si ama,
e come sempre
lo strambo inganno resterà
prigioniero del riflesso ch'io vedo,
al risveglio mio scellerato,
l'unico padrone
sarà l'inganno,
con egli fingerai emozioni
indosserai posticci sentimenti,
e giocherai Taide gaudente
coi fantasmi intorno
senza posa
per tornaconto.
L'eliso certo t'induce ad amarmi
multiforme dei tuoi tanti sé,
questo forse il castigo
di chi ingordo narciso
non graziò la sua stessa pelle
né serbò pietà a vittime ignare.
Amami dunque amor che da tempo fuggo,
triste infelice di ego punito,
e brilli pur di gioia chi da tempo usi,
la scena sicuro non la ruba,
essa è tua.
Composta lunedì 25 gennaio 2021