Ardite giravolte
tra stelle rannicchiate
uniscono,
in un refolo d'amore,
lontani respiri timorosi.
Commenta
Ardite giravolte
tra stelle rannicchiate
uniscono,
in un refolo d'amore,
lontani respiri timorosi.
Due civette che si chiamano
ballerine su lacrime e tulipani,
tremore nei sogni
per un'arte d'amore,
schiava dei ricordi.
Il loro verso, ancora.
Ti sei innamorata
dei suoi adagi migliori,
coperte rosse
di gentilezze salvavita
con le quali ti ricopriva
senza fine,
dei tramonti interminabili
dentro ai suoi sguardi,
del calore passito
delle sue mani,
dei pensieri ammantati
dalle sue indefinibili soluzioni.
E ti sei persa,
come se
non fosse mai stato possibile,
come se
sapessi da sempre
di potergli chiedere tutto,
perché,
perché ti fa sbocciare
una seconda anima.
E ora dimmi di te, delle tue meraviglie,
di tutto quello che hai nel cuore:
regalami di te il sorriso più bello,
la luce del tuo sguardo che m'acceca.
Dimmi di te di tutto quel bagliore,
che investe la tua ragione di vita,
la tua stupenda anima che s'apre,
al cielo a strati di azzurro.
E ora segui il tuo istinto,
lungo i viali alberati, tra i fiori,
di primavera che ti incorniciano,
nella loro varietà.
Dimmi di te farfalla variopinta,
con le ali di seta (genesi del tuo essere):
portami nella tua anima di stella,
in cui si perdono i miei affanni.
Dimmi te del tuo cuore spezzato,
da chi non ha saputo vedere tutto questo,
mentre nuda ti spogli, davanti ad uno specchio:
lasciandomi disarmato e senza più fiato,
ma con la mente in tumulto, al punto che
vorrei diventare parte viva, del tuo riflesso.
Mio idolo dove speri di andare
il sentimento severo che mi riguarda
spegne ogni speranza
non ti riconosco
allontani la mia certezza
esisti in quanto non disturbi
la mia coscienza
parola di infinita lealtà
rinnova l'idea dell'esistenza tua
serviti di me che tratteggio il moto
della mia vita inusuale
invoco il tuo sospiro
che lieve mi scompiglia
non reagisce il tremante amore
dell'essere tuo per sempre.
Nel silenzioso buio della notte
lascio che il mio pensiero, come
un uccello migratore in cerca di
luoghi caldi, voli sulle ali della
fantasia fino a te lontana per
accarezzarti dolcemente ma in
modo lieve per non svegliarti
riuscendo però a percepire
il calore del tuo corpo ed il
profumo della tua pelle e
sdraiarmi accanto a te per
addormentarmi felice.
Amore-pensiero, parola, sentimento
viene da fuori e esce da dentro,
come un sussurro di voci, una stella cadente,
un lampo di tempo,
uno sguardo, l'aria pulita,
l'alba piena di speranze, frase,
l'idea di appartenere a qualcuno slitta
davanti al pensiero di appartenere
all'universo.
Vorrei mettere l'amore in un solo verso!
Ma non riesco perché l'amore è di più,
si rivela utile quando sono giù,
mi avvolge mentre respiro,
gratta di averti conosciuto,
e tu lieto di avermi riconosciuta.
L'amore nasce dentro quando
mi guardi, ti guardo e dentro il tuo sguardo
vedo il futuro brillante e sento
l'energia dell'amore dentro il vento,
gli alberi, il mare, la roccia dura
che ci ricordano da quando
ci aspettiamo a vicenda
senza tregua, incessantemente.
Sei tu ed io sono:
le anime che più si amano,
più sentono il bisogno di amarsi;
che si nutrono di armonia,
della loro energia,
del volersi bene infinitamente,
senza aspettarsi niente.
Distratto amore, nato dalla passione
adulta del mio cuore,
senza pensare e più volere
distolto amore che di passione più
non hai saputo sopravvivere
quando sopravvivenza diventavi.
Dimesso amore che mendica
violento, il brivido supremo
che libera dal peso di agonia.
Dismesso amore che i passi
hai rassegnato sulla ghiaia della spiaggia
senza lasciare segni di passaggi.
Dimenticato amore eppure hai resistito,
al tempo, alla mia solitudine
a un sorriso
perché quel posto dove ti ho nascosto
è un'anima più grande dei miei anni.
Ricorderai con me gli istanti
dei primi baci suoi, del suo imbarazzo.
E riportando a terra questa vela
di un'esistenza logora, smarrita
ogni mattina mi condannerai
a riscoprirti vivo e dolorante
come non sei mai stato fino a ieri
mai.
Questo cielo che c'è
sa di noi due
del respiro di anime che
senza il destino che dai
sono perse nel vento del nord
guardami ancora così
portami in alto con te
no, non c'è una stagione quaggiù
che con i fiori del blu
questa febbre di te
si porta via
cambia in poesia, no.
Quanti cieli più in là
io volerò
solamente se resto con te
con queste ali che hai
che non sapranno mai la paura cos'è
verso un tramonto che in due
non teme pioggia e bugie
solo un sole che resta lassù
che non si arrenderà mai
neanche quando tra noi
sembrerà che
tempo non c'è, no
voglio volare sul mondo con te
sempre con te
sempre io te
noi.
Ho per te colto "l'erba dell'incanto",
sia linfa per tua luce il fiordaliso!
E d'esso allor rifulgo, e all'improvviso,
quel mio tacer vo' sublimando al canto!
Divenga, il suo profumo, lo zefiro,
che nutra il nostro ardor del tuo respiro.
E dolce sia il sapor di mille baci,
a guisa di corolle e sue radici.
E il germogliar, di foglie e di suoi fiori,
parole sussurrate ai nostri cuori.
E siano sguardi tuoi, felici e buoni,
l'azzurro variegato dei suoi toni.
E siano alfin, suoi petali carezze,
dei nostri giorni in volo eterne brezze.
Mai vane cose avremo a queste rive
se tra le dita stringo il fiordaliso!
E scavi mai saran su tuo bel viso
se dono a te l'amor che in esso vive!