Cittā ove amore lasciai
E da un sospiro č un pianto,
tra gemiti celati da frāudolenti bāttiti
d'odor di notte in estasi.
Melānconie segrete,
sfiorarsi con le dita, al buio e all'inquietudine:
qual gioia oscura e sordida appaga la mia sete!
A Taranto mia complice,
custode culla ignara d'ardori dolci e incauti,
cittā dal lembo candido, pervasa d'atmosfere,
da un mare, cosmo languido, ti lasci accarezzare.
Cittā ch'un dė cingesti materna appassionata
le mie parvenze fragili, dal vento lieve avvolte
quel sėbilo tuo gelido carpiva i miei tormenti,
ma di letizia fčrvida premča quell'aura tua
sull'ali mie morenti:
anelito di vita giungča cosė vivace
al mio fluėre indōcile!
Ribelle or io che sono, m'appello ancora a te,
mia atlantide segreta,
mio fųlgido pianeta.
un dė m'inchinerō,
silente aliterō i miei sogni al tuo cospetto,
e grazie porgerō senz'ombra d'amarezza.
tu grande, tu fortezza,
tu storia, tu bellezza
custode amica tenera sei della mia tristezza.
amor t'ho un dė donato - spietato, incontrollato
tra te ed il cōr mio gelido si cela quel peccato.
Parole, poi pensieri t'appartengono,
oggi e ieri.
Lo spirito indomėto risponde al tuo richiamo
selvaggio come un bimbo che sazio mai non č.
Composta nel 2004
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