Occhi negli occhi
C'era un giorno, un giorno lontano,
tra noi, c'era l'incertezza di passioni contrastanti,
vite diverse tagliavano a metà le speranze.
Le parole potevano fare e dire, ma senza invadere.
Sentimenti, la voglia di esploderli,
la paura del rimbombo di essi.
C'era silenzio, ma il rumore inquietava.
La proibizione, il gusto dell'incerto,
essere lontani e appartenersi.
Quegli occhi, a un certo punto,
non hanno più esitato,
ma il timore del valico senza ritorno
era un'eco che tremante avanzava.
C'era silenzio, ma il fatale accadde e,
per un attimo il destino cancellò gli scritti.
Il giorno divenne notte, il buio si vestì di luce.
Poi, lo sbaglio di rubare il proibito,
occhi negli occhi in silenzio ci guardammo!
Non c'era luce nella stanza,
le nostre mani si cercarono.
I nostri corpi si unirono,
le nostre labbra si baciarono.
A un tratto dalla finestra filtrò
un raggio di sole che illuminò la stanza,
solo allora mi accorsi di averti sognato.
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