Ferragosto metropolitano
Ti prego, dai!
Giochiamo a "fare finta".
Lo tiro a me e addosso me l'avvinghio.
Il sole picchia e batte senza pace,
ci siamo solo noi, qualche piccione errante
ed una fontanella che pare agonizzante.
Conosco l'amarezza sotto quel ciuffo scuro.
Milano a ferragosto! Roba da aver paura.
E noi siamo proprio là!
Vi prego non credete al frutto di una scelta,
l'ansia di sfuggir gente,
l'anelito a "partenze intelligenti".
Niente di tutto questo, nessuna idea elegante,
solo noi due in bolletta e soldi in tasca niente.
E allora, dai! Bisogna farlo,
giocare, come allora a "fare finta".
Traversiamo quartieri sconosciuti,
-nella città in cui pure siam cresciuti -
e l'avventura, così come allora,
comincia con le insegne, prosegue coi colori.
Proprio a sinistra, uscendo dal metrò,
sbattiamo quasi addosso ad un bistrò.
Tre insegne dopo "la casa dell'omelette"
promette gioie al palato e tete a tete.
"Guarda, siamo a Parigi!"
Dico mentre gli cingo il fianco.
"Non vedi che è Marsiglia?"
Non senti il mare e l'odor di triglia? "
e mentre ci baciamo - e non vedevo l'ora-
io me lo guardo ancora
e l'amo più di allora.
Leggi un'altra Poesia Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti