Quella notte afosa
di pieno giugno
a millecinquecento chilometri
di speranze
di "sai una volta che follia ho fatto?"
io ti aspettavo
ti ho aspettato così a lungo
tu non arrivasti
poi d'improvviso
sembrava stesse cambiando tutto
come l'esplosione di un arcobaleno
Dopo una bufera violenta
Ridemmo tanto
Ci imbarazzammo anche di più
Poi
dormimmo insieme
(dio l'odore di te,
lo avrei portato dentro per anni)
non ebbi il coraggio di toccarti
restando imbambolato a guardarti
Come fossi un'opera d'arte
come se rischiassi quasi di
Sgualcirti
E di sgualcire tutto ciò che dentro
Mi faceva sussultare,
Così restai sveglio
Per non perdere neanche un tuo respiro
E c'era Madrid
E c'erano così tante stelle
E c'era così tanta magia
In quell'incontro
sembrava tutto pronto
per essere protagonisti
di quel "c'era una volta"
da raccontare un giorno
tra sorrisi e imbarazzi
E invece noi
fummo così bravi
A perderci, per sempre.
Composta martedì 5 giugno 2018
dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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