È bello stare con te, appoggiare il mio viso sui tuoi seni e sentire i mille suoni dell'amore, i mille battiti della passione. È bello stare con te dall'alba al tramonto per vivere e gustare le tante emozioini del cuore.
Dapprima il vuoto, il caos immenso, poi atomi d'acqua, d'aria e di terra e insieme di puro fuoco s'unirono. I germi di vita, il mondo ancor tenue nacquero tutti da questi principi. Il suolo indurito e dall'acqua diviso di verde si tinse, di belve coprissi. Il mondo stupì al sole recente. L'amore sbocciò da questo miscuglio, l'immenso sembrava di stretto dominio d'uomo e di donna usciti dal nulla. Grande, solenne, immenso nel cielo s'irradia ancor oggi l'amore di due, che supera tutti nel vuoto universo, quale vincitrice bandiera l'avvolge, li copre, li porta lontano, là, nell'immenso cielo sovrano. Regna la vita, dona l'amore a chi per l'amore si dona più dell'immenso, più della vita.
Nuvole rosse si tingono ancora, perché lontano appare l'aurora. La gente dei campi presto si desta, lungi da lampi, senza bufera. riprende la vita di nuovo com'era. Rintronano i passi, riprende il lavoro, per pochi soltanto è cessato il ristoro. Tra questi scontenta discende dal letto la donna mia bella, che porta nel petto affanno e premura e lava ed asciuga con disinvoltura. La casa rinnova tra musiche varie e sola, lavora...
Anima ardente si chiamava e ardeva E ardeva di amore e gelosia E quando a volte in braccio mi cadeva, l'anima sua si confondeva alla mia, anima ardente si chiamava e ardeva.
Era una sensitiva anima ardente E tutto le faceva ombra e timore, viveva di niente e non chiedeva mai niente, povero uccellino cantatore, era una sensitiva anima ardente.
E arse fino a quando si bruciò, la giovinetta del mio primo amore, l'autunno triste via me la portò, quando le foglie cambiano colore e arse fino a quando si bruciò.
La finestra, ove tu ridevi al sole tra due vasi di fiori, è chiusa a me forse per sempre. Tu mi dimenticasti e i fiori del tuo balcone son quasi morti; perché, mia amata, a me non farai ritorno. Un giorno ti incontrerò, forse, per le vie di qualche città e tu mi guarderai incuriosita quasi per dirmi: ma io ti conosco, ti vidi nel tuo piccolo, dolce paese fulgente nel sole. Io ti sorriderò, così, lievemente, poi andremo ognuno per la nostra via. Forse nel mondo non ci rivedremo più. La finestra, ove tu cantavi innaffiando i fiori, è tutta chiusa per me.
Sera, silenziosa sera, che tutto copri nel mistero, che tutto disperdi nel nulla che sei amica di malvagi e avventurieri, sii buona, sii cara. Forse perché sei dolce come gli amanti, che ti cercano e si confondono nella tua ombra quieta e silenziosa. Forse perché raccogli e custodisci dei cuori gli spasimi e i tormenti. Nell'ombra tua silenzi racchiudi profondi, perché sacro è l'amore, solenne, sublime come un altare. Vivida vicino una luce s'accende, due fiammelle che amore alimenta sono i tuoi occhi che donano sempre, lampade votive d'eterna fede. Errano gli amanti che cercano la pace, vagano soli nell'ombra tra i pini e tu, nel tuo manto, tacita li copri.
Senti questa mia voce: soffio leggero, alito soave. Suggella questo mio verbo: amore dolce, amore, caro. La bocca, le membra, il cuore tutto per te, solo per te amore... Inutile dire parole vane, grossi pensieri, frasi d'amore, mi basta ridirti, dolce tesoro: amore ti amo, amore mio. La bocca, le membra, il cuore tutto per me, solo per me Lucia... Passa il vento, turbina forte, squarcia il cielo tuono potente, rompe la pioggia sui campi e le case, forte imperversa bufera e nevischio, tutto cancella, tutto distrugge, resta soltanto forte scolpito: Amore... Torna sereno il cielo e la terra, dolci stagioni s'inseguon veloci, nel cielo infinito s'aprono vie, scoprono cose di grande valore, si gira la terra, si vola lontano, tutto si cambia, resta soltanto: Amore...
Creature del silenzio, o prime viole, accarezzate dalla fantasia, voi soltanto non mi portate via la primavera e il sole. Belle viole piene di languore, sbocciate nel dì della tristezza tra un cipresso, una tomba e tra l'asprezza di un marzo traditore e levate come di uccelli stornellata al cielo palpitante il nuovo canto, che canta i fiori, il sole ed il rimpianto della mia donna amata.
Tacciono le labbra chiuse suggellate da un arcano senso di mistero, e, simili a corolle reclinate, pallide e mute in un silenzio austero, rinchiudono dentro la parola ardita, l'enigma della morte e della vita. Tacciono gli occhi ora chinati al suolo, ora fissi in visione misteriosa, ora seguenti delle nubi il volo, ora vaganti incerti su ogni cosa. Muti e freddi, così che sembrano spenti occhi chiusi alla vita e ai viventi. Ma l'animo d'amore alto favella e ride e piange. Or folleggia or freme, or canta la sua fede ardente e bella, or sugli affanni tristemente geme e con svariati accenti ad ora ad ora un po' di ben dalla sua anima implora.
Sento una musica: è il vento calmo. Si va nella quiete dell'aria, del cielo io e te, al timone di una goletta in un mare infinito là verso l'amore. Il faro radioso batte dritto e fiammante: ci dondola piano la goletta nell'acqua incolore. Percorre il tempo ritrova il sole e la luna boccheggia sotto i nostri occhi respira dolcemente e va rigonfia d'illusioni d'amore va al largo come il primo giorno forte e armoniosa. Un po' di pittura grigia appare si rigonfia il mare opaco la goletta sbanda e va. Una livida rabbia e triste angoscia ci turba il sangue la goletta s'agita furiosa e salda va. Stretti io e te, lo sguardo si sdraia nel cielo amore, come il mare, limpido spazio infinito. S'increspano le labbra ribolle il sangue. Sorride la goletta e dritta fila là verso l'amore.