Poesie di Andrew Faber

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Difficoltoso è riconoscer l'amore.
Ma io quella sera più del tuo corpo
ho desiderato il tuo tempo.
Ho desiderato il tuo cuore.
E forse questo significa amare.
Voler aspettare.
Voler condividere.
Voler ricordare.
Perciò sognavo di averti vicina.
Di averti con me.
Per ogni mattina.
Quando la luce del giorno
ci avrebbe svegliati.
Accolti.
Abbracciati.
A far colazione.
Dopo una doccia veloce.
Chiederti: ti va di restare?
Possiamo andarcene a correre.
E dopo pranzare.
Magari se vuoi questa sera ti porto a ballare.
Nessun programma.
Nessuna promessa.
Soltanto una luce negli occhi
a indicarci la strada.
La stessa.
E mentre stai dormendo
penso che potrei abbracciarti.
E invece resto fermo
fermo ad osservarti.
Che vadano affanculo
tutte le paure della vita.
Mi perdo dentro ai tuoi respiri
e mi ripeto che ogni notte
passata accanto a te
vicino ai nostri sogni
dovrebbe per giustizia
essere infinita.
Andrew Faber
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    Profumo ancora un po' di te
    quando mi hai detto che
    non mi avresti mai lasciato
    non pensavo che parlassi seriamente.
    Ma chi ci crede a quelle frasi.
    Solamente che adesso
    sei nella mia mente.
    E sorridi.
    Avevi ragione quando dicevi
    che non si può scappare
    da chi ci ha amato veramente.
    E adesso che nessuno ci vede
    capisco che tra innamorarsi e amare
    c'è una differenza madornale.
    Puoi perfino maledirlo.
    Ma l'amore se ne frega.
    L'amore, lui. Succede.
    Andrew Faber
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      Ho dimenticato di dimenticarti.
      Non te la prendere.
      Problema mio.
      Che sotto la doccia un po' ti penso.
      E spesso rido.
      E spesso piango.
      Ma non si vede.
      Acqua nell'acqua.
      E non si sente.
      Vuoto nel vuoto.
      I miei pensieri pesano poco.
      Prendono il volo.
      Il tuo, però, è ancora qua.
      Nella mia testa
      tra le mie gambe
      sopra la schiena.
      Dentro le ossa.
      Non se ne va.
      E chiudo spesso gli occhi senza pensare a niente.
      E metto spesso le cuffie senza ascoltare niente.
      E stringo spesso le mani senza afferrare niente.
      Ti chiuderei a giro sulla mia pelle in questo istante
      per fartela sentire quanto è forte
      questa voglia di rinascere
      che senza te, però, non ce la fa a partire.
      Ci vorrà un bel po' per riprendere a mangiare.
      Riesce a farmi schifo
      persino la lasagna di mia madre
      quando non ci sei.
      Converrai da te
      che la situazione è alquanto grave.
      Io ti ho avvisata
      ora vedi che puoi fare.
      Ho fatto crescere i capelli
      così posso disfarli come un letto.
      A te ne non sono mai piaciuti,
      dici che un uomo deve
      tenerli sempre corti.
      Questione di gusti.
      Talvolta l'intelligenza
      è tutta nel baciare
      i punti giusti.
      Ho dimenticato di dimenticarti.
      Non te la prendere.
      Problema mio.
      Questa mattina ho fatto un sogno.
      Era d'estate. Faceva caldo. Nevicava.
      Dicevi: sei il mio miracolo più bello.
      Io prima ti ho baciata.
      Poi ti ho risposto: non credo nei miracoli.
      E forse il mio problema è proprio quello.
      Non credo nei miracoli.
      E forse il mio problema è solo quello.
      Andrew Faber
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        Ma poi che c'è di strano
        non siamo più vicini
        ma ancora ci pensiamo.
        Sembriamo due cretini.
        Un po' mi fa star bene sapere che non ti rivedrò.
        Però vorrei sapere dove sei
        e se ti manco un po'.
        Desiderarsi troppo può essere un miraggio.
        Assomigliarsi troppo può essere un disastro.
        Le cose belle sono sempre di passaggio.
        Adesso che ci penso
        sapevo che toccarti era stare in mare aperto
        sapevo che baciarti era acqua nel deserto.
        Intreccio un po' di fame d'aria e di speranza
        non può far male così tanto
        una persona a cui hai donato amore
        e chi ti è stata accanto.
        Quando si soffre si torna un po' bambini
        e penso a tutti i calci che non ci siamo dati
        e penso a tutti i posti dove non siamo stati
        e penso che tutti ne sanno più di me.
        Non mi capirai mai mi dicevi
        ma io ti capivo e tu lo sapevi.
        Non mi va di provare ad essere forte.
        Di fare promesse che non so mantenere.
        Non mi va di guardarmi dentro
        di sentirmi speciale.
        E se urli troppo forte tu
        a me va via la voce.
        E se stai male tu
        ho quella sensazione
        che se ti chiedono: che hai?
        Poi non lo sai spiegare.
        Vorrei dimenticarti, però non lo so fare.
        Ma poi che c'è di strano.
        Sicuramente sei felice.
        Cancelleremo tutto.
        Le sere senza uscire
        i baci sopra gli occhi
        e graffi sulla schiena
        che ci facevano impazzire.
        E gli altri non lo sanno
        quello che siamo stati.
        Ma che ne sanno gli altri
        cosa vuol dire amarsi
        amarsi fino a perdersi.
        Ma che ne sanno gli altri
        cosa vuol dire aversi.
        Quand'è impossibile distrarsi.
        Quand'è impossibile dimenticarsi.
        Andrew Faber
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          Tu sapevi un po' di punk
          di torta al cioccolato, di fiore calpestato
          a mezzanotte e mezzo il locale s'è svuotato
          un bacio congelato, sapeva di milano
          io sapevo un po' di tour
          di maledetto me, del tempo che ho sprecato
          e in fondo dimmi "ehi, ma quante cose brutte
          che devi aver passato"
          palato nel palato, ora sembra di capirci
          sembriamo quasi amici
          ora sembra di capirci
          sembriamo buoni amici.
          Andrew Faber
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            A cosa pensi
            quando smetti di pensare?
            Quando la notte finalmente
            chiudi gli occhi
            e resti sola?
            Ti senti libera.
            Ti senti in gabbia.
            Ti manca una carezza.
            Un attimo di gentilezza.
            O forse solo una parola?
            Non chiedi mai aiuto tu.
            In questo siamo uguali.
            Piccola anima in disparte.
            E quando veramente non ce la fai più
            spendi l'amore che hai da parte.
            Se fossimo in un film
            saresti quella voce fuori campo
            di cui lo spettatore si innamora.
            Cercati ancora.
            Cercati ovunque.
            In mezzo a chi non ci credeva.
            E poi parlava.
            In mezzo a chi non ti diceva
            che aspettava un passo falso.
            Ma in fondo in fondo.
            Ci sperava.
            Volevano tenerti in pugno.
            Ma tu, gli sei passata tra le dita.
            E non dimenticarti mai.
            Di chi giurava di restarti accanto.
            E poi spariva.
            Perché chi lotta fa paura.
            Perché chi si rialza
            fa ballare il mondo.
            E allora metti musica.
            Con tutta la tua voce.
            Urla!

            Sei viva.
            Andrew Faber
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              Buongiorno a te
              che sono tre minuti che sei sveglia
              ma è già da un'ora che rifletti.
              Che questa notte hai chiuso gli occhi
              ma senza riposare.
              Ed hai il caffè che fuma sopra il tavolo.
              Buongiorno a te.
              Che di motivi per fermarti
              eccome se ne avresti.
              E invece no.
              Tu hai scelto di lottare.
              Di non scappare.
              Da questa vita che non ha risposte
              e a volte ti fa male.
              Buongiorno a te
              che ti rimbocchi occhi e cuore.
              E nonostante tutto.
              Ti dedichi ogni giorno la tua dolcezza.
              Il tuo coraggio.
              Il tuo sorriso migliore.
              Andrew Faber
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                Accetterò il tuo caos.
                Non cercherò di fare ordine
                e mettere equilibrio.
                Dovrai restare così.
                Imperfetta e unica.
                Semplice e bellissima.
                Porterò poesia nelle tue stanze buie.
                Ho così tante paure
                che ormai le ho smesse di contare.
                Non mi spaventano le tue.
                Non passi un bel periodo, lo so.
                Sei così stanca
                che ormai nascondi il cuore
                per paura che la felicità lo trovi.
                E poi finisca chissà dove.
                Lo so.
                Dove ti trovi fa un freddo micidiale.
                Ci sono stato anch'io.
                E non ti va di uscirne fuori.
                E invece no.
                Devi rischiare.
                Lasciami entrare.
                Ci penso io a ricordarti
                a che miracolo appartieni.
                Vieni via da lì.
                Ricominciamo insieme
                da dove ti sei persa.
                Da dove non riesci più a tornare.
                Andrew Faber
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