Cercami nei meandri della tua mente fra buio e luce, nelle zone più nascoste dei tuoi desideri, fra odio e amore. Cercami nello spazio infinito della memoria per sussurrare i sogni con l'alibi della vita. Cercami come acqua da bere, nel colore dell'ombra come donna perfetta per un uomo solo.
Cosa sai di me? Cosa vuoi sapere? Forse un dubbio rimane, chissà chi sono... una luna nel cielo d'inverno che s'incammina, inciampa, cade, si alza e vola, e libera come l'aria sorride. Poi piange lacrime di rugiada, e attraversa le pareti del tempo con un arcobaleno di note, e tutto risuona come sinfonia nei battiti del cuore.
Come un volto nello specchio riflette la luna nel mare. Bella, profonda e lucente, si ritira, si spande; un gioco di onde, un soffio leggero fra lumi di stelle e chiarori lunari. Cascate d'argento per amanti che sognano nella notte d'amore un sogno proibito, una fiaba perduta una storia trovata; e l'incanto notturno di anime danzanti si placa solo al sorgere del sole.
Occhi di ragazza neri come la notte dolci come il miele, guardano lo specchio: e dentro ritrovi un frammento di stelle che porta dove tutto ha un inizio o dove tutto ha una fine, dove il suono non ha voce e la luce non ha colore. Dove la pace è silenzio e il silenzio è profondo come il pensiero. Occhi di ragazza sparsi nel tempo, come polvere di stelle...
Sono il vento che genera lamento, che cade e s'alza, che ride e canta. Son la voce che si sparpaglia, il tormento che crea scontento e la pioggia sono che porta lacrime, sono il tramonto che porta amore. E poi sono l'alba che porta il giorno, sono la vita: sono il tuo sogno.
Guardo fuori, vedo me stessa, Treni di ricordi sfrecciano veloci e il tempo che mi prende la mano, mi sfiora l'anima. Io dentro me che vago nei vagoni dell'inferno, odio vedere le luci che brillano, sogni spezzati che piangono senza tregua. Io donna vissuta fuori la rotta della solitudine, vedo un barlume in lontananza chi sono: una bambina che piange un sorriso mai avuto, una mano mai stretta, una carezza desiderata, un amore perduto. Punta estrema di me, dove mi piace sostare per far apparire la mente una sorgente di emozioni smarrite.
Donare un sorriso, basta così poco, un muover di labbra e tutto risplende all'intorno, sorridono gli occhi la luce accende il tuo volto e chi ti vede apre il suo cuore. Il sorriso è sole nella luce del giorno, è luce nell'ombra della sera, il sorriso illumina il mondo, e alimenta l'amore che ha intorno...
dove lo scompiglio genera lamento, dove il suono crea silenzio, dove la quiete risuona assordante. Dove il colore è un dipinto astratto e la memoria risuona nel tempo, il pensiero è in fermento e la nostalgia finisce in malinconia e tutto scompare nel vento...
Ricordi d'infanzia... Indietro nel tempo affiorano anni vissuti: l'infanzia gioiosa e i giorni d'estate novelle narrate, o ricordi dei nonni. Cantano bimbi e sorridono o piangono, momenti di storia, di lucciole e prati, di lire passate, novene cantate nel mese di maggio. Oh le corse spavalde nei campi, in un prato.
E il ricordo s'accende, ricordo d'infanzia gioioso, ricordo di un giorno qualunque...