Le migliori poesie di Antonio Prencipe

Studente, nato sabato 29 giugno 1991 a Mattinata Prov. FG (Gargano) (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Antonio Prencipe

Dimenticare

Avanti per questa via maledetta
Avanti per una verità che mi uccide
Avanti per una strada senza orizzonti
Avanti per questa vita senza età
sesso senza amore
fumare per sentirsi bene
tatuaggi e piercing per sentirsi più forti
ora dico basta
ora chino la testa
ora mando a fan culo quel cielo bastardo
troppe stelle ho fatto cadere
troppo sangue
troppo amore ho gettato via,
Voglio quell'invito
voglio dimenticare ai bordi del cielo
voglio dimenticare
il sesso, le stanze d'albergo, l'amore, l'odio, le notti, il vino, le albe
le ombre, gli scherzi, le foglie, le luci, i giorni, i sogni
l'orgoglio
Grazie per aver frantumato il mio cuore
ora quel raggio di sole riesce ad entrare
Guardo avanti.
Accarezzo l'oblio e
sparisco nel paradiso.
Antonio Prencipe
Composta venerdì 14 maggio 2010
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    Scritta da: Antonio Prencipe

    Non tornerà

    Si,
    Sesso e droga nella mia vita,
    Urla e disperazione,
    Sangue e cristalli sul mio cuore,
    Non è facile affrontare
    un cielo che ha paura del mare,
    Il sole non tramonta,
    La luna non viene giù
    ed io qui
    stanco d'aspettare la tua anima che non mi parla più,
    Non so più niente,
    so solo che Ti Amo
    e che non vivo senza i tuoi sguardi,
    Senza spade e senza fucili
    combattevamo una vita consumata nell'oblio,
    Non tornerà
    il nostro amore,
    Non tornerà
    il nostro bacio atteso e maledetto.
    Non tornerà
    quell'Addio che consumava il mio presente.
    Antonio Prencipe
    Composta sabato 10 luglio 2010
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      Scritta da: Antonio Prencipe

      Pioggia

      Come pioggia
      anche la mia anima si rifugia nell'angoscia

      Montagne di plastica
      e arcobaleni sconfinati
      sfiorano l'immensità di una notte senza luce

      Nuvole congelate dall'odio
      e angeli consumati dall'oscurità
      ritornano e perdonano la mia anima

      Addio a un cielo
      che non è fatto per essere il mio

      Vita
      ti sto cercando aiutami a trovarti
      l'inferno si è già portato via il mio cuore
      rimani qui
      il sole mi fa freddo se non ci sei tu a coprirmi.
      Antonio Prencipe
      Composta martedì 13 luglio 2010
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        Scritta da: Antonio Prencipe

        Tra Sogno e Amore

        Ho voglia di sognare
        Ho voglia di sparire nel vuoto
        Forse c'è un premio per quelli che come me
        hanno finito le lacrime,
        Forse la luna non ha mai maledetto il cielo,
        Ho deciso di lasciarti entrare nella mia vita,
        Come alberi spogli alla ricerca del sole
        il mio destino vagava tra le mille conchiglie
        sparse nel oblio del mio passato,
        Non ho mai saputo la via per il paradiso
        Non ho mai intravisto un sognatore bussare alla mia porta
        A cosa serve sognare un mondo
        che fa finta di non credere alla favole
        Anche l'inverno si perde nel vento
        Però,
        tutto ha un senso
        anche il mio dolore ha senso,
        Ho amato due volte senza tregua
        e senza tregua ho gettato il mio cuore
        in bocca al mare
        Le nuvole non prendono il volo
        rimangono immerse nei miei ricordi
        e come me cercano di non annegare
        nelle lacrime che ahimè
        hanno già raggiunto le mie labbra,
        Quelle labbra che un tempo
        avevano l'odore dell'amore.
        Antonio Prencipe
        Composta venerdì 17 settembre 2010
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          Scritta da: Antonio Prencipe

          Fotti il sistema

          I love you,
          Fuck the system.
          Premo il tasto "start"
          ricomincio a vivere,
          mi godo fino all'ultima goccia
          questo attimo di pura follia e vita,
          scopando dentro l'inferno così
          autentico e follemente nostro
          metto a rischio il mio innocente amore,
          fumo, bevo nel mio, nel tuo paradiso
          fregandomene di quel finto Santo
          che disgustato mi guarda
          e maledice il mio nome.
          Metto a fuoco
          la sedia del Re così amato
          dai suoi lecchini
          pronti a voltarli le spalle
          nel momento opportuno,
          cammino tra i bordi
          di un mondo cadente quasi distrutto
          dalla cattiveria della gente
          che tra le lacrime di chi l'amore non sa cos'è
          gode felice e sorride con aria indifferente,
          disegno un altro cielo
          senza un Dio, senza angeli o Santi.
          Disegno un inferno dannatamente
          perfetto, cancello il paradiso,
          il purgatorio lo rendo
          diverso e divertente,
          sconsacro ciò che è giusto,
          mi faccio una birra dentro
          la casa del signore,
          mi fumo una canna con il capo
          del governo,
          il sole tramonta
          la gente è sempre più falsa,
          io sono qui cercando di mandare
          a fan culo un mondo
          che mi ha fatto sempre e solo del male.
          Droga, sesso, fumo, alcol, morte
          che ne sarà della mia anima?
          Io dico che finirà
          all'inferno e il demonio
          impazzirà farà.
          Che ne sarà del mio cuore, violentato
          massacrato dalla violenza
          e prepotenza del tempo?
          La notte sta arrivando
          vaffanculo mondo io mi fumo un'altra canna
          e nel cielo più lontano
          volerò, tra le stelle, tra le gente
          per sempre libero sarò.
          Antonio Prencipe
          Composta venerdì 24 dicembre 2010
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            Scritta da: Antonio Prencipe

            Nel tunnel senza vento sorridimi

            Non c'è speranza nel tunnel
            senza vento.
            Una collina senza confini
            donava riposo ad un angelo assopito
            sulle erbe verdi odor mattino
            non ancor tramontato, dormiente nei boschi
            di una disperazione che non ha colpa,
            nemmeno peccato.
            Quell'angelo aspettava l'anima tua,
            un nome, una prospettiva
            per una libertà negata,
            la vita squarciata in un istante
            come fa un'onda contro uno scoglio
            nudo di speranze e di candido dolore.
            Le mura vengono graffiate, scolpite
            dalle urla sconfinate, urla di dolore
            dei poveri viandanti alla ricerca
            di un tuo respiro, un tuo sognarti
            o semplicemente riabbracciarti per l'ultima volta.
            Il capo chino, il cuore in basso
            il passato è distrutto e non c'è nemmeno
            più un presente o un futuro,
            dolente e selvaggia l'anima tua
            scacciata da questo mondo per colpa
            di un destino che come un cristallo
            in una penombra innocente e prigioniera
            ti ha lanciato in un vortice tenebroso
            violento, accompagnandoti così
            al canto misericordioso di un sospiro negato.
            Bambole di pezza vengono gettate
            in una pozzanghera sporca ancora d'inverno.
            Il tuo sorriso illumina il cielo
            mentre la notte cade nel limbo.
            L'amore per te marcisce dietro ad un portone
            argentato splendente come un tuo sguardo,
            marcisce e illumina ancora la vita nostra,
            il tuo ricordo è sempre più forte,
            le tue parole, il tuo viso vengono
            custoditi in questa
            scatola rossa cristallina che noi
            comuni anime mortali chiamiamo cuore.
            Il tuo Addio si è portato via un pezzo
            di questo mio "cuore", l'altra metà
            custodisce con grande gioia
            il ricordo di un angelo dalle ali color
            mare senza nuvole sul suo cielo.
            Antonio Prencipe
            Composta lunedì 17 gennaio 2011
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              Scritta da: Antonio Prencipe

              Vivrò

              E ci sarà un bambino che
              giocando sotto il sole
              m'insegnerà a morire rincorrendo
              farfalle argentate dietro
              la siepe di casa mia.
              Il mio paese abbandonato
              accanto alle montagne
              di un mare immenso mi tiene imprigionato,
              in una gabbia di cartone
              spessa come l'ignoranza
              che assale la gente che con aria
              indifferente osserva la mia
              lenta distruzione.
              Non morirò mai ricercando
              il grande amore...
              Lo troverò e piangerò lacrime e sangue
              e forse nel tramonto
              lo negherò come si fa con le favole
              che quel vecchio seduto
              sotto un albero d'ulivo
              racconta ai poveri mendicanti di solitudine.
              Senza alcuna ragione squarciare l'Alba
              urlando alla luce della sera,
              stuprata dal silenzio assordante.
              Vivere cercando ancora
              un altro Addio...
              Vivrò fino all'ultima lacrima
              scesa giù da un angelo senza pace nel cuore.
              E quella voglia d'amare
              t'abbandona e ti lascia solo
              in mezzo al sole cocente,
              il paracadute si apre perché
              si ha l'impressione di cadere
              da un aereo e le ali sulla scrivania
              accanto alle sigarette
              sono state dimenticate.
              Quella voglia d'essere capiti resta
              ed io maledico la mia anima da poeta,
              incompresa tra gli occhi dei Santi,
              agguerrita come un grilletto
              che aspetta di essere premuto.
              E tremo ancora al pensiero
              di essere normale.
              Antonio Prencipe
              Composta sabato 30 luglio 2011
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                Scritta da: Antonio Prencipe

                Fulmine

                Ho visto nevicare,
                ho visto il freddo congelare il mio cuore,
                ho visto cadere la mia anima,
                ho cercato un fulmine,
                volevo quel fulmine,
                ho caricato pistole
                ho fatto scoppiare bombe
                ma quel fulmine non scende,
                rimane nel cielo,
                a chi aspetti,
                dai colpiscimi,
                vienimi addosso,
                colpisci il mio corpo
                la mia anima è già scappata
                non esitare,
                non resto ad aspettare,
                scappo via,
                raggiungimi prima che ricomincio a vivere.
                Antonio Prencipe
                Composta giovedì 7 gennaio 2010
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                  Scritta da: Antonio Prencipe

                  Dormivamo qui

                  Noi dormivamo qui
                  qui tra le rovine di questo mondo
                  qui tra l'inferno del nostro vivere
                  e il paradiso della nostra guerra
                  Noi dormivamo qui
                  qui dove la luna invidia i nostri sogni
                  e le stelle cadono felici nei nostri cuori
                  Ora dove sei?
                  Cosa fai?
                  Ci pensi mai che il sole è vicino al mare
                  quell'inverno che dormivamo qui
                  Riparto da qui
                  senza sperare e senza sognare
                  con la consapevolezza che non ci sei
                  Quella morte bastarda ti ha preso con se
                  e i miei sentimenti sono morti insieme a te
                  Sono salito fino in cielo per stare con te
                  ma quell'angelo maledetto mi ha chiuso le porte
                  e mi ha fatto sprofondare di nuovo nell'immenso
                  Ti prego torna qui e combattiamo il cielo insieme.
                  Antonio Prencipe
                  Composta domenica 13 giugno 2010
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                    Scritta da: Antonio Prencipe

                    Non ti perdono

                    Ero uguale a te,
                    Sulle montagne aspettavo il tuo amore,
                    Io vivrò anche senza te
                    Non mi riavrai mai
                    Piangerò lacrime e diamanti
                    soffrirò e maledirò il tuo nome
                    Vattene via con le mie ferite
                    Era solo un attimo d'amore
                    Era solo un soffio di vento che cullava
                    le tue scuse
                    Oggi voglio vivere,
                    vattene via e senza far rumore
                    cancella il mio odore sulla tua pelle,
                    Dov'è l'anima tua, dov'è?
                    In città pioveva il mare
                    In città io piangevo sangue e lacrime
                    è notte, la luna è sola
                    e noi siamo solo due estranei
                    Vai via, ti prego
                    potrei di nuovo amarti,
                    potrei baciarti di nuovo,
                    potrei ma non voglio
                    mi tradirai ancora lo so,
                    non ti perdono
                    perché io voglio vivere,
                    Amore ora te ne puoi andare a fan culo
                    senza chiedermi quel dannato perdono
                    che io tra le colline del paradiso
                    ho desiderato e voluto.
                    Antonio Prencipe
                    Composta lunedì 11 ottobre 2010
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