Le migliori poesie di Antonio Prencipe

Studente, nato sabato 29 giugno 1991 a Mattinata Prov. FG (Gargano) (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Antonio Prencipe

Via d'uscita

Tu lì ed io qui
mentre il cielo affonda
e Dio non guarda più.
Occhi verso l'alto, cuore in basso
e la vita sembra un film senza fine.
Siamo qui in quest'alba,
in questo orizzonte,
in questa casa di cristallo chiusi
tra la pazzia e la voglia di sparire
dietro quella nuvola
che lentamente divora i nostri sogni,
Ci rincontreremo sulla luna e insieme
spareremo al sole.
Ho perso il tuo inizio dietro quella stella
e tu vita mi hai perso dietro quell'attimo,
quel raggio di sole che mi penetra e
mi porta via dalla ragione verso quella
via d'uscita che tanto abbiamo atteso.
Antonio Prencipe
Composta venerdì 27 novembre 2009
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Antonio Prencipe

    Padre

    Padre,
    sei tutto per me
    Mi hai visto morire e non risorgere
    Mi hai visto toccare il fondo
    Mi hai visto piangere e sognare ai bordi del mare
    Mi hai visto sacrificare il cuore
    Padre,
    Hai conosciuto le mie lacrime
    Hai conosciuto la mia disperazione per questa dannata Vita
    Hai pianto lacrime amare, salate per me
    Padre,
    Mentre il mondo giudicava
    tu eri al mio fianco
    Padre
    tu non sai quante volte
    ho venduto la mia anima
    per il semplice e naturale
    bisogno di raggiungere la mia stella
    Grazie a te sto imparando a vivere
    Grazie a te sto imparando cosa significa la parola "lavoro"
    Padre,
    Non potrò mai tradirti
    ti deluderò,
    ma non potrò mai non amarti
    perché
    Tu,
    Padre,
    Con le mie ali volerai e non cadrai mai
    te lo prometto
    Ero timido,
    ma dentro me viveva la guerra
    e non mi accorsi del tuo amore
    Sei venuto in culo il mondo
    e ci sei finito dentro
    per non starmi mai lontano
    in un passato ormai lontano
    Ora
    voglio semplicemente dedicarti
    questa poesia
    Ti Amo Papà.
    Antonio Prencipe
    Composta giovedì 9 settembre 2010
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Antonio Prencipe

      Sogno solo te

      Ormai sogno solo te
      Camminerò e non morirò
      e anche se i miei piedi
      e i miei sentimenti stanchi e sofferenti
      mi diranno di fermarmi
      io continuerò e con l'orizzonte
      in questo mio strano infinito
      io non mi brucierò
      no mai,
      ci sono troppe lune su di noi
      troppe stelle hanno pianto il nostro addio
      troppo sangue ha toccato le mie mani
      Ora fermo un attimo il cielo
      preparo la mia anima e volo,
      volo via
      voglio oltrepassare le nuvole
      e sentire il dolce e candido
      respiro del vento su di me
      Una luce ferma il mio vorticoso volare,
      tra le galassie e le speranze
      intravedo una foglia argentata
      caduta dal grosso albero
      eterno del nostro amore
      la raccolgo e la ripongo tra le mie ali dorate,
      continuò il mio viaggio
      voglio trovarti
      voglio continuare ad amarti
      A pocchi passi dal mare sento il tuo odore
      mi fermo osservo il sole
      e non riesco nemmeno a sorridere,
      accendo una sigaretta e piango,
      piango tanto
      perché non è giusto
      perché sarei venuto nell'oscurità anche io
      sarei morto con te
      saremmo sprofondati nell'abisso
      insieme e non ti avrei mai lasciato la mano,
      perché hai tenuto così tanto
      alla mia vita,
      lasciandomi qui
      in questo mondo dimenticato dal cielo,
      Non ho più niente
      ho solo il tuo ricordo che prosciuga
      ogni mia emozione, la consuma
      e fino alla deriva di ogni singola
      mia verità io non mi fermerò
      perché io non ti dimenticherò mai,
      Sulla riva del mare
      facemmo un giuramento
      mi dissi: "ti amerò anche se il mare
      un giorno mi porterà via".
      Antonio Prencipe
      Composta mercoledì 10 novembre 2010
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Antonio Prencipe

        Viaggio senza ritorno

        Avevo preso quella decisione,
        volevo donare la mia vita al niente,
        cancellare tutto questo dolore
        cancellare le lacrime salate, bastarde dal pavimento
        e cadere nel buio, cadere per sempre
        e non alzarmi,
        volevo sperare la morte con lieve pazienza
        senza aggredirla o impaurirla,
        ho desiderato morire nei boschi
        pieni di fragole mature, avvelenate dal mio
        cuore diviso, squarciato in due.
        Una puttana che ha perso
        la via si perde negli occhi di chi la sua
        dignità calpesterà,
        un angelo suicida per le strade e le montagne
        cerca invano un cuore da poter
        seppellire assieme alle sue ali,
        un carnefice, uno stupratore con le mani giunte
        inginocchiato sul tappeto sporco
        ancora dal sangue innocente
        di colei che l'amore ancora aspettava,
        prega un Dio che nel suo cuore
        ha già tradito, prega, si pente,
        chiede perdono per i suoi peccati così orrendi,
        non passa molto tempo
        il cielo è ancora scuro,
        il carnefice ha consumato un'altra vita,
        si pente ancora e prega ancora
        quel suo Dio così amato, buono, tradito.
        Maledico il mio essere poeta
        in un mondo strumentalizzato
        da un Dio che non ha padroni.
        Steso a terra rincorro colori e sogni,
        sono già morto dentro,
        una parte del mio cuore è ancora illuminata
        da una strana luce,
        osservo gli smeraldi e penso al vuoto
        che nel profondo non sono
        mai riuscito a colmare,
        corrò verso l'Africa
        per poter così donare la parte
        illuminata di questo
        mio cuore sconosciuto a coloro che sicuramente
        ne hanno bisogno e forse anche più di me.
        Antonio Prencipe
        Composta sabato 11 dicembre 2010
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Antonio Prencipe

          Un deserto senz'acqua

          Il mio soffrire è quasi appariscente
          come l'aria di Novembre,
          i miei seguaci avvistamenti
          nel torpore del mio destino
          sorreggono con mano il paradiso,
          l'autunno squarciando il tempo
          inonda l'azzurro di un mattino
          freddo all'improvviso,
          caldo come la neve dai candidi coriandoli
          pesanti come sassi nel vento,
          l'odore del mare non è in vendita,
          le nuvole rosso fuoco
          sobbalzano di forza propria
          e con fare armonico svelano i segreti
          del proprio contemporaneo infinito.
          Più di una volta con le mani
          sporche del mio stesso sangue
          mi sono chiesto chi ero
          e che fine ha fatto il mio sorriso
          schivato dal mio pianto
          costretto, crocifisso dal tempo e dallo spazio,
          più di una volta ho scelto
          le tenebre alla luce
          purtroppo mi ero abituato
          allo sconforto sonante
          di leggere foglie levigate
          dallo scuotere incessante
          di paure ed emozioni sussurrate
          da un cuore senza nessun ritegno
          e devozione per questa vita amara
          ma deliberatamente vissuta
          fino all'ultima libera lacrima
          versata in un deserto senz'acqua,
          più di una volta ho riesumato
          la mia anima sotterrata nel profondo,
          di un corpo nudo, bello
          e privo di qualsiasi emozione
          che il color del cielo
          possa ironicamente far brillare
          come stelle nell'Universo represso.
          Antonio Prencipe
          Composta domenica 12 dicembre 2010
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Antonio Prencipe

            In silenzio

            Chi in silenzio ama
            in silenzio vive.
            Chi muore gridando l'amore sbiadito
            come un tatuaggio inciso sulla pelle,
            in silenzio affoga, nelle proprie urla
            soffocate da un'anima
            ossidata sull'asfalto sconfinato
            dalla luce del sole
            che lacrima raggi e sangue dal color ruggine.
            Chi sposa l'eternità
            vive sospeso ad un filo di nylon
            dal tempo spezzato, fuoco eterno dell'inverno
            freddo come la notte ma dolce
            come il rumore dei tulipani
            che piangono nel vento arido d'incanto.
            Chi ha paura dell'odore
            soffocato d'erba bruciata in silenzio piange
            neve e smeraldi sbattuti al suolo,
            condannati dalla scia intrepida
            di mille stelle comete dorate come l'aurora
            illuminata dal riflesso lunare
            di un paradiso già morto.
            Stelle comete cadenti in un
            bicchiere rotto e sul fondo
            inchiostro e cenere si perdono
            tra le gocce inebrianti d'alcol e follia.
            Chi nella notte scrive poesie
            in silenzio canta l'aborto spontaneo
            di un cuore disarmato e senza emozioni.
            Chi nel mare coltiva sogni e amori
            in silenzio strangola i peccati disciolti e gettati
            nella sabbia armonica, sublime
            di finti miracoli e finte destinazioni,
            spezzate dal dolore tristemente
            colpito dall'ombra maleducata
            di un cielo inappropriato
            senza lucciole e finti tesori
            in questo strano territorio misterioso.
            Antonio Prencipe
            Composta domenica 20 marzo 2011
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Antonio Prencipe

              Un Dio muto

              Ero un codardo...
              Rifiutavo l'amore che tanto speravo.
              La vita è come un sogno
              gira intorno a se stessa
              e poi con eleganza ritorna
              restituendo anche il più piccolo
              e misero spicciolo gettato via
              in questa pozzanghera misteriosa
              che è il dolore.
              Vendevo il mio corpo con discrezione,
              al miglior offerente
              offrivo anche il cuore.
              Un Dio muto s'affacciò alla porta
              dell'inferno, osservò i miei occhi
              e sorrise...
              Ero scettico,
              non capivo il significato
              di quel sorriso.
              Ora invece scrutando l'infinito
              e l'orizzonte più remoto capisco
              che il dolore come l'amore
              è vita.
              Ed io sono vivo e vivo
              con le mani macchiate di sangue,
              il mio sangue lento, sgocciolava
              negli angoli bui del passato
              macchiando con rapida scesa
              anche le finestre aperte del mio
              atteso e predominante presente.
              Usavo il sesso come protezione,
              perivo in silenzio e nel rumore
              non fiatavo.
              La pioggia si trasforma in vento.
              Nelle mie mani i soldi...
              I soldi che ripagavano la mia debolezza.
              Mi credevo forte,
              mentre vendevo il mio orgoglio
              e il mio corpo ai potenti truffatori
              di dignità.
              Ero debole, cercavo la forza
              che oggi insieme alle mie lacrime
              cade lontana anni luce dal Sole.
              Antonio Prencipe
              Composta sabato 9 luglio 2011
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Antonio Prencipe

                L'Urlo dell'anima mia...

                Si va avanti senza osservare il passato
                Urlo al cielo
                Urlo al mondo
                Malinconia, amica mia
                portami via
                accompagnami nell'ombra
                di quell'amore perduto
                Tristezza, sorella mia
                salva l'anima mia,
                accompagnala nell'oblio
                ma non lasciarla cadere mai
                Ho lasciato le scarpe
                ora posso finalmente danzare
                a piedi nudi tra le onde del mare
                Salvate la vita mia,
                Urlo a voi, Angeli Vagabondi
                alla ricerca del mondo perduto
                portatemi con voi,
                lasciatemi volare senza le mie ali
                lasciatemi cadere e sognare
                a piedi nudi
                senza orizzonti da dovere catturare.
                Antonio Prencipe
                Composta giovedì 16 settembre 2010
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Antonio Prencipe

                  Lacrime Disperse

                  Sempre,
                  Oltre le nuvole
                  Oltre il mare
                  Oltre il mio cuore
                  Intravedo tramonti lontani
                  e albe disordinate
                  Ho lasciato la tua mano
                  e sono caduto
                  Ho perdonato
                  e ormai non mi resta che il rimpianto
                  Abbiamo spento quella luce
                  che riscaldava i nostri cuori
                  Fiamme e vento sulla nostra pelle
                  Sangue e diamanti sul pavimento
                  macchiato dalle nostre lacrime
                  Sono alla ricerca di due ali
                  Alla ricerca di due mari
                  su cui poter far sprofondare i nostri sentimenti
                  La morte,
                  ha cancellato anche
                  l'odore di quel bacio
                  immobile e desiderato
                  sulle mie labbra
                  Il tuo corpo è chiuso in quattro pezzi di legni
                  Il mio corpo è ancora qui,
                  abbandonato dalla mia anima
                  sconosciuto per il mio cuore.
                  Antonio Prencipe
                  Composta sabato 3 luglio 2010
                  Vota la poesia: Commenta
                    Scritta da: Antonio Prencipe

                    Seduto in mezzo ad un mare cruente

                    Nebbia fitta dentro me.
                    Piangerò e sorriderò nello stesso tempo.
                    Piangerò seduto sulla
                    scogliera di un mare cruente.
                    Sorriderò per il dolore inflitto
                    al mio cuore già devastato.
                    Ho detto si,
                    ti ho quasi amato in riva all'ombra
                    innocente di un nuovo finto inizio,
                    un nuovo riscatto alla mia vita,
                    volevo ricominciare a vivere, a sognare
                    e invece in un secondo tutto è volato via,
                    in alto con la mia sensibilità storpiata,
                    confusa dalla ridicola pioggia
                    che bagna i miei capelli castani.
                    Ma che senso ha, sorridere ed amare
                    se poi dentro di te sei già morto
                    e non sai come risuscitare?
                    Dubbi, ansie, alberi nudi nei miei quartieri
                    infuocati di passione per me,
                    per quello che ero quant'ero con te,
                    per quello che sono senza te,
                    per un Addio non detto,
                    per una foto strappata dalla mia anima,
                    per ogni bacio che rimpiango,
                    che maledico inginocchiato,
                    cercando e pregando l'angelo più dannato
                    di prelevarmi e portarmi con se,
                    nell'infinito, nell'uragano senza giorni
                    da sperare e notti appese
                    alle maniglie delle porte in attesa
                    di una guerra da vincere,
                    da gettare in culo al mondo,
                    spade affilate, bombe non esplose.
                    In Amore vince chi dimentica.
                    Nella Vita vince chi combatte
                    e non si risparmia,
                    chi getta sangue e raccoglie vento,
                    chi soffre e non smette di sorridere.
                    Antonio Prencipe
                    Composta lunedì 21 marzo 2011
                    Vota la poesia: Commenta