Scritta da: mcfreud
in Poesie (Poesie d'amore)
Finalmente posso pensarti senza ferirmi. Tutto ciò che resta di te, un sussurro. Senza intelletto, eternamente perso.
Composta mercoledì 20 novembre 2019
Finalmente posso pensarti senza ferirmi. Tutto ciò che resta di te, un sussurro. Senza intelletto, eternamente perso.
L'ultimo pezzo di te e poi lasciarmi andare nel silenzio.
Dovrei rimanere solo tra la bellezza di un nuovo giorno.
Bisognerebbe essere coraggiosi e sentirsi attratti da una nuova fiamma.
Ma io senza di te nelle mie giornate, sono:
tu il mio silenzio.
tu la mia nuova fiamma.
tu i miei nuovi giorni.
Dovrei lasciarti andare, ma io da solo, senza te, che ci faccio?
Mi invento, un giorno senza me, senza fiamme, pieni di tuoi silenzi, colmo di te.
Nella libertà e solitudine dell'animo ti ho lasciata piena di me.
Ci sei perché altro non potrei essere senza di te.
Come un piatto che cade a terra, mi ritrovai nel petto un cuore in frantumi.
Una distesa oscura il buco nero formatosi.
Come galassia vuota piena di silenzio circondata da una fitta luce.
L'universo tremò, ed a poco a poco si riformò la vita.
Nel profondo del mio cuore, attimi dopo giorni la morte poco a poco svanì.
Riportando colore sul volto, luce negli occhi e le vibrazioni dell'universo nella mia pelle.
Se solo avessi potuto lasciarmi in pace non sarei dovuto andare a cercarmi nei boschi.
Nei sentieri di alberi, fitti di oscure tenebre, istintivamente sono andato a passeggiare, e ricoperto di cicatrici, trascinandomi e girovagando, mi son imbattuto ad ammirare al di dietro delle nuvole.
Sono dovuto andar a cercarmi, e trovandomi mi son perduto.
Me.
Nei sentieri pieni di boschi.
Come i fiori in primavera, appassitosi, sbocciano.
Negli alberi colmi di calma, freschi di rugiada appena nata, ho trovato parecchi cuori.
Uno dopo l'altro.
Neonati.
Tutti miei.
Vibriamo perché tocca esserci.
Si cammina su sentieri circondati da foglie cadute.
La luce in lontananza abbaglia lo sguardo.
I lineamenti come immense cascate si dileguano sul viso.
Il cuore in faccia, il vento sul cuore e passi nell'infinito,
con fatica e leggerezza ci si avverrà nei domani.
Fino all'ultimo respiro sono qui.
Come il granello dell'ultimo istante del tramonto.
Poi arriva il buio.
E con la notte andrò via, come un ieri.
Passato.
Resterò solo, senza una luce nel mio cammino.
Nella notte vagherò, come le galassie nell'universo.
E ritroverò le traiettorie della mia anima.
Nel flusso naturale della vita, nello scorrere dell'acqua, nei passi di un uccello, in versi a me ancora inviolati.
E vivrò, fino all'ultimo respiro, quando quell'istante prima dell'alba, avrò fra le mie braccia il più profondo me stesso.
Dove il tempo non esiste, nello spazio senza distanze.
Ti ritrovi in compagnia di te stesso, o forse con una luce sulla tua testa, in compagnia di Dio.
La pupilla dell'occhio è diffusa con le mani nervosamente scrollanti.
Il cuore diventa una vibrazione continua, un avvicendarsi di vibrazioni che salgono su nella luce.
L'emozione rende ignorante il cuore e fa impallidire l'intelligenza.
Con la paura di perdersi, con la calma di ritrovarsi, in quello spazio dove i sorrisi crescono come piccole piante, colmi di gentilezza.
Seduto su trono, al di sopra di tutto, al di sotto di Dio.
Una lettera che non andrà mai letta.
Una maglia persa.
Dei sentimenti segretamente inviolati.
Ho chiuso le barriere dei cancelli, tutto si è rinchiuso in un enorme spazio.
I sogni si sono dileguati. i cuori infranti, i silenzi estesi.
In quei giorni pensavo di essere felice o per lo meno contento, ma la luna che veniva nuova ogni notte non era più tu.
Le promesse, come le lune non erano tue.
Nel piccolo enorme spazio, la mente e il cuore si sono dannatamente frustrati.
Io non sapevo che la luna era in equilibrio nell infinito.
Così, dopo, quando ho scoperto che nel silenzio risiedeva la più grande delle bellezze,
e il più infinito, ho rivisto te.
In fondo, nel bel mezzo del nulla.
Tu che maltrattava e offuscava il mio nuovo essere.
Io da quando ti ho persa, ho perso costantemente nella vita, dagli odori delle risate alle mie nuove finte illusioni.
Ho persino pensato di poter stare senza di te, concedendomi il lusso del non vederti li nel fondo.
Infinitamente nel fondo mi son disperato e nell'infinito mi sono di nuovo ritrovato.
Ti ho amato, cancellandomi, perdendomi e avvelenandomi.
Solo per non vedere quel cuore infranto, che ormai è da tanto che d'amore sa come non starci.
Mi hanno fatto male senza di te, ed ho fatto male chi di te ha fatto un male.
Nell'infinito ti ho abbandonata, in qualche posto, non so esattamente dove, ma sei li, in qualche posto remoto di me.
E li resterai in un enorme spazio, con barriere, cancelli, decorato e dimenticato, con affanno in fronte all'immagine di me stesso, non ci sei più.
Io mai amato, cancellato, perduto e avvelenato.
Si è capovolto, con un azione di coraggio il cuore, non ha smesso di essere. Rispettosamente, ama in completa solitudine.
Per me dall'ultima volta che ti ho vista non è passata nemmeno mezza ora.
E pure i capelli sono diventati più bianchi, le lune si sono eternamente susseguite, e persino i miei gusti musical si sono più volte scambiati.
e pure tu.
come se fosse mezzora fà.
Il tuo sorriso è un ricordo così limpido che come se fosse un susseguirsi di ogni istante della mia giornata.
Un sorriso sulla guancia.
Io non ti penso e pure sei dentro.
Io non ti vedo e pure sei dentro.
Uno sconosciuto con te, dentro, in fondo al mio più profondo essere.
Io non ti voglio e pure sei qui.
Sei un limpido riflesso che tormenta il mio cuore.
Un amore.
Una visione.
Tutto vivo all'interno di me stesso.
Sei un vuoto che riempie la mia esistenza.
Un vuoto tu, un vuoto così vacante da essere tutto il cio che è rimasto di me stesso.
Io non ti amo più, e pure se amare non fosse se non tu.
Tu. in me.
Niente più.