Le migliori poesie di Davide Bidin

Studente, nato lunedì 23 luglio 1990 a Milano (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Racconti.

Scritta da: Davide Bidin

Roma in un Meriggio di Marzo

Sole penetrante sul viso
Capelli che s'agitano scossi
Il vento accarezza copioso
Pallido splendore dagli occhi

Roma da un ponte ammirata
Tevere che s'agita timido
Le onde paonazze nascondono
Un caldo segreto

Una lucertola tra le sterpi
Striscia sibilante al mio passo
Corre a celarsi
Libera dietro le fronde

i gabbiani rumoreggiano in cerca di prede
i flutti reclamano l'agognato mare
Le macchine al passaggio stridono
e io rimango, fisso, a pensare

Quante anime han solcato
Questo passo che tace
Chi s'è costretto, oppur per mero diletto
d'innanzi s'è trovato a passare?

Io
Chi sono per professare
Tale immane paura di sereno?
Tale baleno?

Chi Io
Rappresento in questo piano?
Son solo l'onda più mesta
Che s'infrange pacata

Ma accetta la vista
Di chi percorrendo il marmo bollente
s'è seduto tra la polvere e il saluto
a scrivere con penna su foglio

t'amo giornata mia così solitaria
t'amo attimo di brezza mite
e ancora t'amo momento lieto sì raro
Di fiume e sterpi chel sereno a me unite

Finisco il salasso dal fiume
Concludo la riflessione
Questo sole calerà come sempre
Ma l'impresso resterà come dono

Di un Meriggio a Roma di Marzo.
Davide Bidin
Composta sabato 13 marzo 2010
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    Scritta da: Davide Bidin

    Tu, non vuoi leggere questa poesia!

    Non vuoi leggere questa poesia!
    dì la verità
    leggere libri, poesie e racconti è difficile
    preferisci un bel film una canzone da quattro soldi
    o meglio ancora un aforisma.
    Perché estrapolare concetti assurdi
    quando puoi accontentarti di
    una supposta di saccenteria?
    Perché, perdere ore ed ore
    concependo cosa pensa un'altro individuo
    quando puoi ingrassare il tuo ego
    in pochi secondi?
    Smagrisci la tua coscienza
    non ne hai bisogno
    elimina il tuo criticismo
    avrai più amici
    cancella ogni analisi
    vivrai sereno
    com'è serena la vita di un quarzo non ancora
    liberato
    dai residui dei tempi passati
    Non vuoi leggere questa poesia?
    Vaffanculo.
    Davide Bidin
    Composta mercoledì 25 maggio 2011
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      Scritta da: Davide Bidin

      Il Dolore del Vincitore

      Trattenere in pugno i frutti di una vita
      varcare la soglia verso l'infinito
      difficilmente permette di sciogliere le dita
      può abbaggliar tutto ciò che nel tempo hai appreso
      ma c'è sincera estasi nello scoprire
      apparire con eccesso morale
      così come essere, altro non è, che sembrare
      riuscire a distaccare la propria coscienza
      percepire come in un occhio
      attraverso nuova, stupenda ignoranza
      il mondo si scopre, le luci, poi, vorticano
      Il tuo cruccio rosso olandese
      vedere le cose come dovrebbero essere
      lodare il mondo col male che mente
      e dalla collera, fin nella pazzia
      vivere il colore, cambiare il nero col blu
      per chi l'ammira insistente, malattia del vivente
      lottare per essere Vincente.
      Davide Bidin
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        Scritta da: Davide Bidin

        Milano in una mattina di Febbraio

        Ora piove
        mattina di metà febbraio,
        Milano sembra più
        sincera
        quando fuori piange
        si sente la scalma
        dei rinnegati
        farsi largo timida,
        gioca crepitante su un oceano
        di attese incolpe
        e aspetta placida
        il lungo passaggio
        nel nessun dove.
        La città grigia e umida
        cita Marinetti nei rumori freschi
        del mattino
        la neve, ormai, si scioglie
        nell'acqua di pozza
        il rivolo rimpolpa la siepe
        il sapore di tranquilla rivolta
        di una vita che non si ripete
        e che ha bisogno di adeguarsi.
        Davide Bidin
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