Ed un giorno guarderò alle mie spalle un passato lontano e dimenticato. Un album di foto sbiadite impolverato dal grigio dell'atmosfera. Abbandonato su un angolo di un tavolino al centro di una stanza da pareti incolori. Celato da montagne di libri. E come un puzzle ricostruirò i pezzi di un'immensa fotografia di emozioni confuse ai rimpianti delle persone che furono miei amici in quegli anni così distanti che mi hanno portato alla deriva in una spiaggia deserta e sola, in un mare vuoto di acqua, riempito da lacrime di sale. Nei giorni che verranno rifiuterò la gente che mi circonda e insiste nel darmi amore. Perché non ne ho più bisogno. E io ti renderò unica alla mia anima. Affinché il rieccheggiare del tuo nome nella mia testa dipinga solo il tuo viso come i miei occhi lo hanno fotografato.
Parole distratte rivolte al nulla. Vuote volano senza direzione. Nessuno le sentirà né le ghermirà per farle sue ed appropriarsene. Nessuno capirà cosa mai io sarò perché vivo abbandonato nella terra di niente dove sognare non è permesso. Dove la gente lascia le proprie speranze e smette di credere di poter aver vita da condividere con alcuno. Dove ci si allontana da qualsiasi debolezza per poter soppravvivere senza dover riuscire e chiedere grazie ad anima estranea. Solo perché l'orgoglio ti impedisce di giungere alla felicità. Sono cieco ed impaurito dagli spazi chiusi. Tremo di fronte a ciò che non conosco e mi aggrappo come un bimbo intimidito a ciò che più mi è familiare: la paura di dover vivere.
Svegliati Sognatore. Dormi ormai da infinite ore. Apri gli occhi e guarda cosa fai, ricorda di non richiuderli mai. Guarda cosa stai creando portando questo mondo allo sbando. Forse è troppo tardi per sperare che qualcosa davvero possa cambiare. Svegliati Sognatore. Parla pure o hai perso le parole? Hai confuso sogno con realtà ed adesso non sai cos'è la verità. Però sei sveglio ora alzati e diventa una persona. Non aver paura di vivere niente lacrime e torna a sorridere. Perché tu sei salvo e puoi gioire. Aiuta chi invece continua a dormire!
Dolore muto al passare del tempo. Sordo non sente conforto alcuno al mio cuore appassito. Mille parole, mille lacrime, mille rimpianti, mille silenzi, mille giorni non sono bastati a comprare il tuo amore. In un angolo aspetterò. Aspetterò l'imminente arrivo di chi invece riuscirà. Ed allora imparerò dai miei sbagli. Imparerò da quei pomeriggi passati assieme soli. Imparerò da quelle serate trascorse in compagnia d'altri quando a me bastava la sola tua presenza. Imparerò delle tue paure nascoste e da esse avrò risposte ai miei dubbi insistenti. Imparerò che ancora t'amo come un cane bastonato che vive per poter conoscer carezza. T'amo d'un amore sincero privo di menzogne. T'amo le labbra. T'amo ogni singola linea del tuo viso. T'amo le mani che stringevo nelle mie. T'amo l'ingenuità. T'amo l'incertezza che mi ha fatto volare. T'amo il sorriso. T'amo gli occhi tuoi dal colore incerto, in cui credevo di veder ciò che speravo di poter.
Soffro di un dolore cieco ad alcuna speranza. Un dolore rimasto ignorante del significato d'esser amato. T'amo.
Calligrafia tremante su un foglio di carta ingiallito dal tempo. Trascuro ciò che penso, mi limito solo a ciò che provo e sento. Non esiste la ragione. Sei solo perso nella conscienza di voler buttare fuori tutto lo sporco che hai ingoiato in questi anni di silenzio. Di dare parola ai tuoi veri sentimenti, per rimpiazzare i falsi di cui ti sei fatto scudo. Di mostrarti per quello che sei, sapendo di non saperlo comunque spiegare a parole. Non ti chiedi cosa stai scrivendo né ti curi di ciò che gli altri penseranno di te mentre lo fai. Non ci sono limiti a ciò che provi. Non ti curi di come scrivi. Basta che la penna voli tremante su un foglio di carta ingiallito dal tempo.
Tu che bussi alla porta di tutti, che doni la pace dopo la guerra che viviamo, che cancelli i nostri dolori e con essi i ricordi della gente a noi cara che si cura della nostra vita e della nostra morte. Non voglio sentire i tuoi passi spezzare il rumore del vivere finché non pregherò perché essi vengano a cullare il mio sonno. Ed allora ti chiederò: "Accoglimi tra le tue braccia e donami il più grande dei doni. L'Eterno Silenzio. "
Aspetto un giorno dopo l'altro ancora nella speranza che tu mi possa stravolgere la vita e darmene una diversa e nuova, riuscire ogni mio problema a risolvere.
Dare riposo alla mia stanchezza, porre fine al flusso di rancore a cui la mia anima è ormai avvezza per l'assenza del suo calore.
Lasciare ciò che ho tenuto adesso, non piangere per ciò che non hai mai perso mettere un punto e capire che ho smesso di narrare una storia di senso perverso.
Dimenticare ciò che ho abbandonato al mio passato trascurato dal mio presente. Ricominciare e poter scegliere del mio fato più vicino di quello che ormai è assente.
Costruire un'esistenza basata su me solo senza affetto per alcun altro che vedo per costrinzione, impegni o altro lavoro. Cancellare e della mia debolezza fare a meno.
Vivere circondato da una realtà sincera una vita priva di paura e colma di calma dove non diffidare di un menzogna vera. Della prima vita l'ultima e della seconda l'Alba.
Ti odio ma dico di amarti per ingannare me stesso. Non sopporto la tua compagnia forzata nemmeno in quei momenti di cui ce n'è bisogno. Ma sei la mia natura, non affidarsi a nessuno tranne a te. Non portare rispetto né debiti a chi mi circonda. Ti odio ma dico di amarti per dimenticare dei miei sbagli e dei miei ricordi che tu rievochi con il tuo dannato apparire. Dei pensieri che mi assalgono alla tua presenza sbiadita e che mi costringi ad affrontare una volta ancora senza poter offenderti in alcun modo. Ti odio ma dico di amarti perché ho bisogno di te per fuggire dalle mie colpe e rintanarmi dai miei sbagli. Ti odio ma dico di amarti per far credere agli altri che sei un ospite desiderato nel mio inaudito parlare. Perché la tua compagnia sostituisce il passare di mille idiozie. Vorrei scacciarti ma non posso. Perché tu sei me, ed io sono te. Avvinghiati a vicenda in una muta sinfonia di dolore. E tu servi a riempire di niente il vuoto del nulla che sono. Silenzio.