Nasce un Dio. Altri muoiono. Non ci è giunta né ci ha lasciato la verità: muta l'Errore. Abbiamo ora un'altra Eternità, e ciò che è passato in fondo era migliore.
Cieca, la Scienza ara gleba vana. Folle, la Fede vive il sogno del suo culto. Un nuovo Dio è solo una parola. Non credere o cercare: tutto è occulto.
Teu nome ignoro. Teu perfil deslembro. Tuas palavras esqueci. Era manhã, nevoeiro, era Dezembro, Quando te achei e te perdi. Sonho ou relembro?
Não sei. Era manhã e o nevoeiro Envolvia o que havia e o que eu pensava, Como um falso refúgio derradeiro Do que em parte nenhuma estava. Sonho, prolixo e inteiro,
Mas se, nas teclas tua mão errar, Assim, despida de ser tua, sei Que talvez poderia achar Entre o que não pude encontrar Aquilo que não acharei.
Il tuo nome ignoro. Il tuo profilo non ricordo. Le tue parole dimenticai. Era mattina, nebbia, era Dicembre, Quando ti trovai e ti persi. Sogno o rammento?
Non so. Era mattina e la nebbia Nascondeva quello che c'era e quello che pensavo Come un falso estremo rifugio In nessuna parte del quale io stavo. Sogno, prolisso e intero,
Ma, se tra i tasti la tua mano vagasse, Così, spogliata dell'esser tua, io so Che forse potrei trovare Tra quello che non ho potuto incontrare Quello che non troverò.
Mare anteriore a noi, le tue paure avevano corallo e spiagge e alberete. Sbendate la notte e la caligine, le tormente ppassate e il mistero, si apriva in fiore la Lontananza, e il Sud siderale splendeva sulle navi dell'iniziazione.
Linea severa della riva remota: quando la nave si approssima, s'alza la costa in alberi ove la lontananza nulla aveva; più vicino, s'apre la terra in suoni e colori: e, allo sbarco, ci sono uccelli, fiori, ove era solo, di lontano, l'astratta linea.
Il sogno è vedere le forme invisibili della distanza imprecisa, e, con sensibili movimenti della speranza e della volontà, cercare sulla linea fredda dell'orizzonte l'albero, la spiaggia, il fiore, l'uccello, la fonte: i baci meritati della Verità.