Le migliori poesie di Fernando Pessoa

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Scritta da: Desafinado64

Quem sonha mais?

Chi sogna di più, mi dirai —
Colui che vede il mondo convenuto
O chi si perse in sogni?

Che cosa è vero? Cosa sarà di più—
La bugia che c'è nella realtà
O la bugia che si trova nei sogni?

Chi è più distante dalla verità —
Chi vede la verità in ombra
O chi vede il sogno illuminato?

La persona che è un buon commensale, o questa?
Quella che si sente un estraneo nella festa?
Fernando Pessoa
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    Scritta da: Elisa Iacobellis
    Dietro quella finestra
    la cui tenda non muta
    situo la vista di lei
    che l'anima studia in sé stessa
    nel desiderio che la rivela.

    Non ho difetto d'amore.
    Chi m'ami non manca.
    Ma altro sapore avrebbe,
    se ciò accadesse all'interno
    di quella alta finestra.

    Perché? Se sapessi, avrei
    tutto che avere desidero.
    Amai un tempo la Regina,
    e c'è sempre nella mia anima
    un trono da occupare.

    Ogni volta che posso sognare,
    ogni volta che non vedo, situo
    il trono in quel luogo;
    oltre la tenda il focolare,
    oltre la finestra il sogno.

    Così, passando, intreccio
    l'artificio della strada
    e un poco di me m'oblio.
    Poi più nulla chiedo alla vita,
    tranne d'esserne il vicino.
    Fernando Pessoa
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      Scritta da: Young Dreamer ...
      E dopotutto ci sono tante consolazioni!
      C'è l'alto cielo azzurro, limpido e sereno,
      in cui fluttuano sempre nuvole imperfette.
      E la brezza lieve [...]
      e, alla fine, arrivano sempre i ricordi,
      con le loro nostalgie e la loro speranza,
      e un sorriso di magia alla finestra del mondo,
      quello che vorremmo,
      bussando alla porta di quello che siamo.
      Fernando Pessoa
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        Isole Fortunate

        Quale voce viene sul suono delle onde
        che non è la voce del mare?
        È la voce di qualcuno che ci parla,
        ma che, se ascoltiamo, tace,
        proprio per esserci messi ad ascoltare.

        E solo se, mezzo addormentati,
        udiamo senza sapere che udiamo,
        essa ci parla della speranza
        verso la quale, come un bambino
        che dorme, dormendo sorridiamo.

        Sono isole fortunate,
        sono terre che non hanno luogo,
        dove il Re vive aspettando.
        Ma, se vi andiamo destando,
        tace la voce, e solo c'è il mare.
        Fernando Pessoa
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Tutte le lettere d'amore

          Tutte le lettere d'amore sono
          ridicole.
          Non sarebbero lettere d'amore se non fossero
          ridicole.

          Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore,
          come le altre,
          ridicole.

          Le lettere d'amore, se c'è l'amore,
          devono essere
          ridicole.

          Ma dopotutto
          solo coloro che non hanno mai scritto
          lettere d'amore
          sono
          ridicoli.

          Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
          senza accorgermene
          lettere d'amore
          ridicole.

          La verità è che oggi
          sono i miei ricordi
          di quelle lettere
          a essere ridicoli.

          (Tutte le parole sdrucciole,
          come tutti i sentimenti sdruccioli,
          sono naturalmente
          ridicole).
          Fernando Pessoa
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Grandi misteri abitano

            Grandi misteri abitano
            la soglia del mio essere,
            la soglia dove esitano
            grandi uccelli che fissano
            il mio tardivo andar aldilà di vederli.

            Sono uccelli pieni di abisso,
            come ci sono nei sogni.
            Esito se scandaglio e medito,
            e per la mia anima è cataclisma
            la soglia dove essa sta.

            Allora mi sveglio dal sogno
            e mi rallegro della luce,
            seppure di malinconico giorno;
            perché la soglia è paurosa
            e ogni passo è una croce.
            Fernando Pessoa
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              Scritta da: Desafinado64

              Quando era jovem, eu a mim dizia

              Quando era jovem, eu a mim dizia:
              Como passam os dias, dia a dia,
              E nada conseguido ou intentado!
              Mais velho, digo, com igual enfado:
              Como, dia após dia, os dias vão,
              Sem nada feito e nada na intenção!
              Assim, naturalmente, envelhecido,
              Direi, e com igual voz e sentido:
              Um dia virà o dia em que jà não
              Direi mais nada.
              Quem nada foi nem è não dirà nada.


              Quando ero giovane, dicevo a me stesso:
              Come passano i giorni, a giorno a giorno,
              E niente di ottenuto o progettato!
              Più vecchio dico, con ugual fastidio:
              Come, uno dopo l'altro, i giorni vanno,
              Senza nulla di fatto e nulla nell'intenzione!
              Così, naturalmente, invecchiato
              Dirò, e con ugual voce e senso:
              Un giorno verrà il giorno in cui ormai
              Non dirò più niente.
              Chi niente fu né è non dirà niente.
              Fernando Pessoa
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