Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Come guizzo di delfino
che
sparisce e ricompare
così
tu
nel mio pensare.
Mentre nuoti
dentro
al
cuore.
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Come guizzo di delfino
che
sparisce e ricompare
così
tu
nel mio pensare.
Mentre nuoti
dentro
al
cuore.
Ho deciso che da grande
voglio fare
un bel mestiere
no
non penso al falegname
al
postino
o
al
panettiere
ma
ho
una cosa che mi frulla
nella testa
quasi da una settimana
son sincero
ho
pensato anche di fare
la
puttana
la
mignotta
un tanto a botta.
Ma mi frulla
ancor di più
una cosa
per me
mitica
voglio far della politica
star seduto nel palazzo
e
non fare proprio un cazzo
poi trombar
come un coniglio.
Ho deciso.
Voglio fare il presidente
del
Consiglio.
Io
ti
rincontrerò
ne
sono certo
sarai miraggio
nei
miei sogni
sarai fiume
mare aperto
sarai cielo
sarai
vento del deserto
ti
cercherò
costantemente
non mi fermerà
nessuno.
Ed
ogni notte
mi addormenterò
ricordando
il
tuo
profumo.
Sono piccolo
lo
ammetto
ma ci sono volte in cui
vorrei essere
un insetto
una coccinella gialla
una
piccola farfalla.
Una vespa
un
calabrone
lo
sciamare delle api
la
cicala
il
volo pazzo del moscone.
La
formica che sparisce
nella terra tra la ghiaia
il
danzar della libellula
l'artistica vasaia
pulce
d'acqua nello stagno
grillo talpa
fuco
ragno.
Sono piccolo lo ammetto
Ma non sarò
mai
così
perfetto.
Forse non ha senso
scrivere
quel che provo
quel che sono
o
quel
che sento.
Vestirmi di parole
per
poi
restare nudo
sotto il sole
Forse non ha senso
ma
son parola ora
e
vivo
il
momento.
Finiranno questi giorni
vuoti dentro
quando tutto
non ha senso
quando sento che vorrei
essere altrove
quando cerco il tuo sorriso
in
ogni dove
quando intorno anche la gente
sembra avere un brutto umore.
Finiranno questi giorni
pieni solo di impazienza
buoni solo a tappezzare
le
pareti della stanza.
Finiranno questi giorni
questo tempo
senza senso
senza verso.
Questo tempo senza te
tempo
perso.
Quanti cassetti pieni
di
tempo non usato
tenuto tra le mani
e
poi riposto
lì
nel dir
faccio domani
quanti cassetti pieni
di
parole e di pensieri
rinchiusi
lì
nel dire
poi magari
quanti cassetti
apriamo
e
richiudiamo
per
nascondere paure
soffocar
certi momenti
quanti cassetti
compongono
le
menti.
Nuoto nei grandi
fiumi di parole
amo
sfidare le correnti
non temo le burrasche
e
gioco con i venti.
Ma quando rimetto
piede
sulla terra ferma
mi
accorgo che di parlare
non sono più
capace.
Chiuso.
Come artigli
di
rapace.
Quanto
mi piace
addormentarmi
accanto
a
te
quando i nostri
corpi
diventano unico cielo
tra
i
profumi e gli aromi
della nostra pelle.
Quando
la
notte
rimane stupita
mentre i pori
rilasciano
miliardi di stelle.
Rimani qui
vicino
a
me
fammi sognare ancora
senza
dover chiudere
gli
occhi.
Senza
dover cercar nel vento
le
tue mani
e
immaginare
che
mi tocchi.