Scritta da: Gaetano Toffali
in Poesie (Poesie personali)
Parole di te
La vita è breve
dammi i tuoi occhi
a riempirla di luce
che oggi vivo
e ricamo parole di te.
Composta mercoledì 8 giugno 2016
La vita è breve
dammi i tuoi occhi
a riempirla di luce
che oggi vivo
e ricamo parole di te.
È un'ondata perplessa
di felicità malconcia
che spinge le vele
verso di te.
È un'armonia fringuella
questo stare per casa
girare sciolto
pensare a manovella
rimettere i miei libri
a posto con le mani
spostare i soldatini
sapere che mi chiami
far nulla in allegria
giocolare ai pensieri
felice che sia oggi
stupito fosse ieri
un altro giorno ancora
di te che chiami amore
il ritmo sincopato
che ci lega in giro al sole
di un mattino solo
che solitudine non è
gingillo e poi fringuello
pensando tanto a te.
Dormirti accanto
nel tepore di dopo
con le tue labbra
che denudano il cuore
ho quasi il sospetto
speranza nevvero
che anche domani
sarai dentro di me.
Non ha mai perso vita
questo cuore incosciente
come una triglia al mare
rimboccano i sessanta
nei capelli e nel lento
corridoio verso sera
mentre ballano i piedi
e la voce usignola
a cantarmi le folle
giullare verso il vino
mi inchino festoso
amo ancora e sei tu.
L'amore della mia stagione
da uomo, ha occhi puri
tranquilla al bacio accanto
gioiosa nel farsi parole
ruzzolo cervo nel erba
di questo prato mi incanto.
Ho preso il cavallo bianco
Impugnato durlindana
Tre orchi ho accoppato
Prima del caffè
La coppa di Giuseppe
Nel tempio maledetto
Ho messo dentro l'Arca
Per raccontare a te
La sera di stasera
Qualcosa da stupire
Così quando ti chiamo
Non me lo dici più
"non mi racconti nulla
Come hai vissuto amore
Se io ero lontana
Cosa è successo a te?
Dai dimmi cosa hai fatto
Per quanto mi hai pensato
Sei sempre innamorato
O guardi che ora è?"
Bambina deliziosa
Dovizia del mio cuore
Ai trentadue minuti
Lo sai che cosa c'è?
Che non ho più invenzioni
Che il lavoro è quasi uguale
Deh lasciami ora andare
Al momento mio di me
L'orchite forse passa
Se l'acqua è bella fredda
Poi torno e ti racconto
Di quella volta che...
È una mezzanotte acerba
La mordo canino
(avessi te)
È un talamo muto
Lo guardo felino
(ci voglio te)
È un lenzuolo di troppo
Ci faccio tana
(di solo me)
Spingo l'onda verso il mare
Occhi chiusi verso il senso
Giro lento a fare posto
Vento spinge verso noi.
Certe chiese
Hanno alla volta
Spirito attorno
Per te che guardi
Senza fede più
Di speranza avere
Soffio agli occhi
All'animo calore
Senti musica
Pianti e antiche
Gioie senza tempo
Appese alla voce
Di aria che cerchi
Vibrante a dirti
Che non solo tuono
Ti ha data la vita
Era a Taizè
L'odoro a Venezia
In questa chiesa
Seduto con te.
Gli innamorati sono come me
Che volano parole al cielo
Ai tuoi occhi alla tua bocca
Che non sanno trattenere
Il dirsi "ti amo"
Ad ogni minuto e ancora
Che chiamano al telefono
Per sentirti ancora un poco
Che vogliono e rivogliono
Sapere che ci sei
Gli innamorati sono come me
Che hanno paura adesso
a dire le parole
Dopo che il pianto
li ha sconfitti tanto
Che sentono dentro
La voglia di tornare
E hanno le parole
avare nella bocca
Gli innamorati sono come me
Che scrivono più facilmente
Che a dirlo amore
Che non sanno parlare
di fronte ai tuoi occhi
ed è un dolce strano
Il dirtelo dentro che ti amo.