Scritta da: Giuliana Z.
in Poesie (Poesie personali)
Occhi lucidi
su quello sguardo lontano
riflesso verso l'infinito:
è il mio viso,
mentre mi guardo allo specchio
e divento immagine.
Composta mercoledì 1 aprile 2015
Occhi lucidi
su quello sguardo lontano
riflesso verso l'infinito:
è il mio viso,
mentre mi guardo allo specchio
e divento immagine.
La neve di maggio
è sol di passaggio,
il Pasubio imbiacato
ci ha regalato,
è strano vederlo
dal nostro paesello,
in questa stagione
è un'eccezione.
Gocce sui petali
sulla delicata rosa
son lacrime di pioggia
in una giornata uggiosa.
Odora di mistero
quel mare incostante,
un'onda schiumosa
accarezza la sabbia
mentre s'infrange,
è un po' come te
un momento travolge
e in un altro scompare
per poi ritornare.
Abbandonarsi
lasciare che le emozioni
si dirigano
come la circostanza vuole
senza forzature
ha creato in me
una forte tranquillità.
Nella chiarezza
di piccoli turbamenti
vivo con serenità
celata dietro
alle mie riflessioni.
Ora sto bene.
Come un cristallo,
prezioso e fragile
è l'amore.
Persone lontane
assenze concrete,
più percepibili
di chi è presente,
riesci a sentirle
nelle vibrazioni dell'anima,
palpiti di emozioni
sono soffio vitale
parole silenti
e come onda sospesa
pur sfuggendo allo sguardo
di loro resterà sempre
quell'eterno passaggio.
Un sorriso sornione
il capo chino in avanti
la mano appoggiata sul collo di lei
quasi a voler imporre la posa.
Clic e lo scatto è fatto!
Sola nel cielo
scolorita e pallida
la luna rimprovera la terra
che non vede il dolore
fra la sua gente:
guarda giù e piange
lacrime fredde
a veder cos'è
l'uomo diventato.
Tornano le messaggere
del primo caldo
ad abitare il vecchio nido
mentre fra l'erba
si dischiudono al cielo
mille corolle
il sole si adagia
a riscaldar la terra:
è primavera.