Poeta, scrittore, aforista e filosofo, premio Nobel per la letteratura, nato lunedì 2 luglio 1877 a Calw, Württemberg (Germania), morto giovedì 9 agosto 1962 a Montagnola (Svizzera)
Si chiama Amore ogni superiorità, ogni capacità di comprensione, ogni capacità di sorridere nel dolore. Amore per noi stessi e per il nostro destino, affettuosa adesione a ciò che l'Imperscrutabile vuole fare di noi anche quando non siamo ancora in grado di vederlo e di comprenderlo.
Oh quante volte mi svegliò il pensiero che or nella notte naviga un veliero alla ricerca di sponde marine che la mia brama vorrebbe vicine... che in uno a tutti sconosciuto sito arde una rossa aurora boreale... che un braccio femminil bello, tornito, brucia d'amor sul candido guanciale... che un amico a me dato dalla sorte ghermito è lungi in mar da oscura morte... che ora la mamma mia, seppur non mi ama, forse nel sonno per nome mi chiama.
Che il bello e l'incantevole Siano solo un soffio e un brivido, che il magnifico entusiasmante amabile non duri: nube, fiore, bolla di sapone, fuoco d'artificio e riso di bambino, sguardo di donna nel vetro di uno specchio, e tante altre fantastiche cose, che esse appena scoperte svaniscano, solo il tempo di un momento solo un aroma, un respiro di vento, ahimè lo sappiamo con tristezza. E ciò che dura e resta fisso non ci è così intimamente caro: pietra preziosa con gelido fuoco, barra d'oro di pesante splendore; le stelle stesse, innumerabili, se ne stanno lontane e straniere, non somigliano a noi - effimeri-, non raggiungono il fondo dell'anima. No, il bello più profondo e degno dell'amore pare incline a corrompersi, è sempre vicino a morire, e la cosa più bella, le note musicali, che nel nascere già fuggono e trascorrono, sono solo soffi, correnti, fughe circondate d'aliti sommessi di tristezza perché nemmeno quanto dura un battito del cuore si lasciano costringere, tenere; nota dopo nota, appena battuta già svanisce e se ne va.
Così il nostro cuore è consacrato con fraterna fedeltà a tutto ciò che fugge e scorre, alla vita, non a ciò che è saldo e capace di durare. Presto ci stanca ciò che permane, rocce di un mondo di stelle e gioielli, noi anime-bolle-di-vento-e-sapone sospinte in eterno mutare. Spose di un tempo, senza durata, per cui la rugiada su un petalo di rosa, per cui un battito d'ali d'uccello il morire di un gioco di nuvole, scintillio di neve, arcobaleno, farfalla, già volati via, per cui lo squillare di una risata, che nel passare ci sfiora appena, può voler dire festa o portare dolore. Amiamo ciò che ci somiglia, e comprendiamo ciò che il vento ha scritto sulla sabbia.
Se la mia vita passa tuttavia e di tanto in tanto da folti viticci una poesia matura ancora scende, devo essere grata a te. Tu non lo sai che hai seppellito l'immagine tua nel silenzio delle mie notti, e ciò che la mia poesia ha portato alla luce era già prima in te.
Io lupo della steppa trotto solo solo, nel mondo ormai di neve bianco... Dalla betulla scende un corvo stanco, ma non vedo una lepre, un capriolo! Oh come voglio bene ai caprioli! Poterne trovar uno, oh bella cosa! Vi affonderei la bocca mia bramosa: non v'è nulla che tanto mi consoli. E con amor e affezion sincera, delle tenere carni farei strazio, finché di sangue veramente sazio a urlare andrei dentro la notte nera. Anche una lepre basterebbe, via! Dolce ha la carne pel mio gusto bruto... Possibile che tutto abbia perduto quel che abbelliva un dì la vita mia? È grigio ormai della mia coda il pelo, e già la vista mi s'annebbia e oscura, sono anni che mia moglie è in sepoltura, ed una lepre, un capriolo anelo. Vado a caccia di lepri, trotto e sogno all'invernale sibilo del vento, e ingozzo neve, neve, finché ho spento la mia sete, e do l'anima al demonio.
Aver casa è un bene dolce il sonno sotto il proprio tetto figli, giardino e cane. Ma certo appena ti sei riposato dall'ultimo viaggio
la lontananza t'insegue con nuove lusinghe. Meglio è patire di nostalgia di casa e sotto le alte stelle, solo, riposare con la propria melanconia.
Avere e riposare può soltanto, chi ha il cuore tranquillo, mentre il viandante sopporta fatiche e difficoltà con sempre delusa speranza.
In vero più lieve è il tormento di andare, più lieve che trovar pace nelle valli di casa, dove tra le gioie e le solite cure solo il saggio sa costruire la propria felicità.
Per me è meglio cercare e mai trovare che legarmi, caldo e stretto a quanto mi è accanto, perché anche nel bene, su questa terra sono solo ospite, mai cittadino.
Wir wollten zusammen bauen Ein eigenes schönes Haus, Hoch wie ein Schloß zu schauen Mit dem Blick über Strom und Auen Auf die stillen Wälder hinaus.
Wir wollten alles verlernen, Was klein und häßlich war, Wir wollten Nähen und Fernen Mit Glücksliedern übersternen, Die Kränze des Glückes im Haar.
Nun hab ich ein Schloß erbauet In verstiegener Höhenruh; Meine Sehnsucht steht dort und schauet Sich müd und der Tag vergrauet, - Prinzessin, wo bliebest du?
Nun gebe ich allen Winden Meine heißen Lieder mit. Sie sollen dich suchen und finden Und sollen das Leid dir künden, Das mein Herz um dich erlitt.
Sie sollen dir auch erzählen, Ein lockend unendliches Glück, Sie sollen dich küssen und quälen Und sollen den Schlummer dir stehen - Prinzessin, wann kommst du zurück.