Scritta da: Matteo Salomone
in Poesie (Poesie personali)
Le dimensioni delle parole
Stavo camminando tornando a casa ieri sera.
Una donna piangeva
e un uomo davanti a lei parlava con le braccia, in affanno
come l'ultimo gesto di chi sa
di essere solo nel mezzo dell'oceano.
Non vedevo la sua bocca ma leggevo ogni sua parola
come fosse stata mia.
E lui era davvero in mezzo all'oceano.
Un uomo spazzava davanti al suo negozio,
con la radio accesa, e quel gesto meccanico non era che un corpo,
lasciato come un bambino a giocare in cortile
mentre l'anima in piedi su una sedia,
ad essere quella canzone e solo quella canzone.
Una ragazza su una bicicletta, con la faccia tesa
per il freddo; che era un dolore lontano
ma lei tutta concentrata li, che poi era solo più un pensiero
a pedalare davanti a me.
Parole senza lettere.
E tu che stai davanti a me e mi dici che sono solo parole.
Si lo sono, ma se le parole, i pensieri, creano dimensioni,
e se queste poi restano li dove le abbiamo create?
Se sono qui e resto muto, se il cuore e l'anima sono fermi.
Se il mondo si fa nebbia e i ricordi fantasmi.
Se non abbiamo più coordinate. Fai soltanto un passo,
nella tua mente, e raggiungimi qui.
Sono solo parole. Ma noi siamo una terra lontana ormai.
Poi il tempo potrà riprendere la sua corsa,
e gente invadere il nostro spazio.
E ricominciare tutto da capo. E poi per sempre.
Ma noi saremo li. Lontani da tutti.
Come l'uomo nell'oceano e quello in piedi sulla sedia,
o la ragazza sulla bicicletta.
Frammenti di una realtà che nessuno troverà mai.
Composta giovedì 16 febbraio 2012