In un fazzoletto bianco...
Le tre del mattino,
il bar di un aeroporto,
e niente di più interessante
da guardare che un fazzoletto bianco.
Si, sono un uomo triste.
Triste sarebbe fissare la mia vita
su una pellicola
e proiettarla come un film.
Triste è l'unica risposta
che vorrei dare
a chi mi chiede come sto.
Il mio nome non ha importanza,
cercami in un soggetto alla Hopper
o negli occhi di un anziano su una panchina
solo alle sette di sera.
Potresti esserci tu qua,
ma ci sono io e guardo ciò che ho davanti.
Guardo quel fazzoletto,
e vedo, Dio, vedo.
Vedo mani di amanti strette,
ma una sola a stringere realmente.
Vedo un figlio chiamare per nome suo padre,
e non capire.
Vedo Penelope sentirsi niente tra le braccia di Ulisse,
e soffrirne.
Vedo una donna rifiutare il suo paese,
ma non il profumo dei suoi viali,
non il suono vivo della sua gente,
non il suo paese.
Vedo tempeste all'orizzonte,
e uomini che potrebbero morire per ogni goccia.
Vedo un cuore sedotto da una gabbia
non accorgersi di tutto il sangue lasciato sulle sbarre.
Vedo un uomo che ha rinunciato ad essere,
pur di poter sembrare.
Distolgo lo sguardo all'improvviso.
Finisco il mio caffè lungo e me ne vado.
E tu poeta felice,
cosa ci vedi in un fazzoletto bianco?
Ti prego,
rispondimi "un fazzoletto bianco"...
Composta venerdì 15 ottobre 2010
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