Non ti amo come fossi rosa di sale, topazio o freccia di garofani che propagano il fuoco, t'amo come si amano certe cose oscure, segretamente, tra l'ombra e l'anima. Ti amo come pianta che non fiorisce e reca dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori, e grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo il denso aroma che sale dalla terra. Ti amo senza sapere come, né quando, né da dove, ti amo direttamente senza problemi né orgoglio, ti amo così perché non so amare altrimenti che in questo modo in cui non sono e non sei, tanto vicino che la tua mano sul mio petto è mia, tanto vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Quando sento il suo corpo di creta bianca e mobile tendersi a palpitare presso il mio, è come una marea, quando lei è al mio fianco.
Disteso davanti ai mari del Sud ho visto arrotolarsi le acque ed espandersi incontenibilmente fatalmente
nelle mattine e nei tramonti.
Acqua delle risacche sulle vecchie orme, sulle vecchie tracce, sulle vecchie cose, acqua delle risacche che dalle stelle s'apre come una rosa immensa, acqua che va avanzando sulle spiagge come una mano ardita sotto una veste, acqua che s'inoltra in mezzo alle scogliere, acqua che s'infrange sulle rocce, e come gli assassini silenziosa, acqua implacabile come i vendicatori acqua delle notti sinistre sotto i moli come una vena spezzata, o come il cuore del mare in una irradiazione tremante e mostruosa.
È qualcosa che dentro mi trasporta e mi cresce immensamente vicino, quando lei è al mio fianco, è come una marea che s'infrange nei suoi occhi e che bacia la sua bocca, i suoi seni, le mani.
Tenerezza di dolore e dolore d'impossibile, ala dei terribili che si muove nella notte della mia carne e della sua come un'acuminata forza di frecce nel cielo.
Qualcosa d'immensa fuga, che non se ne va, che graffia dentro, qualcosa che nelle parole scava pozzi tremendi, qualcosa che, contro tutto s'infrange, contro tutto, come i prigionieri contro le celle!
Lei, scolpita nel cuore della notte, dall'inquietudine dei miei occhi allucinati: lei, incisa nei legni del bosco dai coltelli delle mie mani, lei, il suo piacere unito al mio, lei, gli occhi suoi neri, lei, il suo cuore, farfalla insanguinata che con le due antenne d'istinto m'ha toccato!
Non sta in questo stretto altopiano della mia vita! È come un vento scatenato!
Se le mie parole trapassano appena come aghi dovrebbero straziare come spade o come aratri!
È come una marea che mi trascina e mi piega, è come una marea, quando lei è al mio fianco!
Due amanti felici fanno un solo pane, una sola goccia di luna nell'erba, lascian camminando due ombre che s'unisco, lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno: non s'uccisero con fili, ma con un aroma e non spezzarono la pace né le parole. È la felicità una torre trasparente.
L'aria, il vino vanno coi due amanti, gli regala la notte i suoi petali felici, hanno diritto a tutti i garofani.
Due amanti felici non hanno fine né morte, nascono e muoiono più volte vivendo, hanno l'eternità della natura.
Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso, non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge, cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.
Sono affamato del tuo riso che scorre, delle tue mani color di furioso granaio, ho fame della pallida pietra delle tue unghie, voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.
Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza, il naso sovrano dell'aitante volto, voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo, cercandoti, cercando il tuo cuore caldo come un puma nella solitudine di Quitratúe.
Ormai sei mia. Riposa coi tuo sonno nel mio sonno. Amore, dolore, affanni, ora devono dormire. Gira la notte sulle sue ruote invisibili presso me sei pura come l'ambra addormentata.
Nessuna più, amore, dormirà con i miei sogni. Andrai, andremo insieme per le acque del tempo. Nessuna viaggerà per l'ombra con me, solo tu, sempre viva, sempre sole, sempre luna.
Ormai le tue mani aprirono i pugni delicati e lasciarono cadere dolci segni senza rotta, i tuoi occhi si chiusero come due ali grige,
mentr'io seguo l'acqua che porti e che mi porta: la notte, il mondo, il vento dipanano il loro destino, e senza te ormai non sono che il tuo sogno solo.
Piccola rosa, rosa piccina, a volte, minuta e nuda, sembra che tu mi stia in una mano, che possa rinchiuderti in essa e portarti alla bocca, ma d'improvviso i miei piedi toccano i tuoi piedi e la mia bocca le tue labbra, sei cresciuta, le tue spalle salgono come due colline, i tuoi seni si muovono sul mio petto, il mio braccio riesce appena a circondare la sottile linea di luna nuova che ha la tua cintura: nell'amore come acqua di mare ti sei scatenata: misuro appena gli occhi più ampi del cielo e mi chino sulla tua bocca per baciare la terra.
Non ti amo, se non perché ti amo. E dall'amarti al non amarti giungo. E dall'attenderti quando non t'attendo passa il mio cuore dal freddo al fuoco. Ti odio senza fine, e odiandoti ti cerco. E la misura del mio amor perduto, è non vederti e amarti come un cieco. Forse consumerà la luce di Gennaio, col suo raggio crudele il mio cuore intero, rubandomi la chiave della calma. In questa storia solo io muoio, e morirò d'amore perché t'amo. Perché t'amo amore, a Sangue e Fuoco!