Scritta da: Paul Mehis
in Poesie (Poesie personali)
Simbiosi
Mi adagiai disfatto
su quel giaciglio d'erba grassa.
Infinito stupore per la comodità
del corpo nudo
che si ritrova come abbracciato
dall'amata.
Sulla pelle lascio riposare
Il sole,
quasi sconosciuto...
Pelle irradiata,
prettamente,
dalla sintetica fluorescenza dei neon.
Osservo il richiamo delle cicale,
simili a batteristi,
per velocità e sapienza,
ma con risultati da violinisti.
La loro musica si fonde con la mia...
Una farfalla si adagia
sul mio petto, dissetandosi con le lacrime saline del mio corpo.
L'ammiro e sono colpito
enorme differenza
del suo essere,
dalle pagine lucide dei libri.
Le sue ali,
come morbide lenzuola di pile
dai tenui colori.
Una mantide smeraldo pasteggia avida
sul mio ginocchio.
Affonda le mandibole con fredda presa.
La cavalletta si contorce
nella disperazione.
Ricordo la gioia del predatore
ed il dolore della preda,
ma non sono
ne giudice,
ne giustiziere.
Muore la mia inquietudine,
mentre
sprofondo nella terra.
Composta martedì 11 agosto 2009