Poesie di Pietro Saglimbeni

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Scritta da: PostScriptum

Scusami se... ti amavo

Ma sei tu che hai lasciato me, o io ho piantato te?
Sarà stato un incidente di percorso,
come una macchina che sbanda
ed esce di strada, perdi il controllo, perdi la guida,
perdi l'amore.

Scusami, se credevo di amarti!

Debolezze che capitano
parli di occhi, parli di cuore; sei la più bella! dicevo;
sei unica al mondo! esageravo.
Come quel Neruda, che amavi anche tu,
ma che è proprio assillante:
"ti ho nominato regina!" diceva;
ed era una qualunque, come tante, come te.

Scusami se pensavo di amarti!

Certo qualche illusione ti ho dato;
ma qualcuna l'ho subito, siamo pari, palla al centro!
Del resto tutto scorre, tutto passa,
diceva il filosofo greco, che piaceva anche a te.

Scusami se, forse, ti amavo...
e mi sa che ancora, porca miseria, chissà, per quanto tempo... ti amerò!
Pietro Saglimbeni
Composta nel 2006
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    Scritta da: PostScriptum

    Plenilunio

    Sai le stelle, tutte le stelle
    scompaiono al tuo sguardo
    complice.

    Sai il mare, tutte le sue onde
    si dissolvono al tuo sorriso
    semplice.

    Sai quelle rocce calcaree
    il carrubo intenso verde
    tutte le chiare notti
    di Sicilia.

    Sai la storia di questa terra
    eternamente intrecciata
    tra stridii di civette
    e silenziose albe.

    Sai, poi, i tuoi capelli
    e quei sospiri al vento
    sotto una luce d'argento
    dove ogni antica notte
    è sempre nuova.
    Pietro Saglimbeni
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      Scritta da: PostScriptum

      Ho fatto di lei; ho fatto di te

      Ho fatto di lei una pittura a colori forti:
      il nero dei capelli, il rosso delle labbra;
      ho catturato la magia del suo sguardo fiero,
      la tenerezza degli occhi profondi
      ... e non sono pittore.

      Ho fatto di lei una scultura:
      ho addolcito la pietra dura,
      ho piegato il marmo, come il Canova
      nel bacio etereo di Psiche e Amore
      ... e non sono scultore.

      Ho fatto di lei una sinfonia:
      vibrazioni di violino, acuti di clarinetto,
      arpeggiamenti lievi e carezzevoli
      come teneri seni
      ... e non sono musicista.

      Ho fatto di lei una poesia;
      l'ho scritta mentre passavi ignara,
      indifferente e appena mi degnavi
      di un buongiorno. L'ho scritta per te
      ... e vorrei, almeno, essere poeta.
      Pietro Saglimbeni
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        Scritta da: Pietro Saglimbeni

        Battiti cosmici

        Quando batte questo cuore...
        come batte...

        quando scorre questo sangue
        rosso e blu di plasma e ferro
        capillare, come scorre

        quando bussa questo cuore...
        come bussa...
        urgente e travolgente
        di ossigeno che spira

        quando palpita il cervello...
        come palpita...

        quando fulmina e scintilla
        di idrogeno e carbonio, ogni fibra

        ogni atomo che vibra
        che si espande come onda

        quando parla questo cuore...
        come parla...

        quando ride e quando piange
        quando inonda d'emozione, in ogni dove

        ogni atomo e molecola
        di quaggiù e di lassù...
        nel cosmo intero

        corrisponde un'emozione
        corrisponde un pensiero

        in quel battito di cuore c'è un palpito di cielo.
        Pietro Saglimbeni
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          Scritta da: Pietro Saglimbeni
          Gocciola
          dalla roccia
          una goccia
          diamantina

          d'acqua
          trasparente
          che disseta
          giocando

          goccia a goccia
          al bambino
          sulla lingua da mammella;

          se la guardi
          al microscopio
          ti mostra mostri
          rutilanti

          vitali forme
          evanescenti
          protozoi ciliati
          e naviganti;

          ogni uomo
          è una goccia
          e forma fiumi
          e passa ponti

          in corsa a Roma
          come a New York
          o a Tokyo e tutti
          verso Maratona

          mentre sotto i ponti
          scorre lento
          ancora il fiume della storia;

          lo stillicidio
          calcareo allaccia
          totem di stalattiti a stalagmiti

          chi può contare
          tutte le gocce che l'Orinoco
          versa nell'Atlantico

          o del Gange
          pullulante di gente
          o del Nilo
          che risale al cielo

          neanche un Dio
          vorrebbe cifrare
          perché la goccia
          è lacrima umana

          e quando scende
          dalla roccia
          è poesia che
          sgocciola pensieri

          che stilla a stilla
          nel cosmico
          silenzio parla
          e annunzia vita.
          Pietro Saglimbeni
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            Scritta da: Pietro Saglimbeni

            Aumkara della vita

            Nel buio prenatale
            l'eco della voce
            carezza sotto pelle;
            canta la madre e
            il bimbo nuota nel suono
            primordiale oceano
            di infinite odissee.

            Partorirà con gioia
            e di dolore
            verserà vagiti
            in versi
            come semi al vento;
            semi che cadono
            dentro le intime fessure
            di una terra fertile
            pettinata di solchi;
            da essa nascerà
            e a nuovo giorno
            rinascerà
            uovo/uomo nuovo.

            L'eco di quella voce
            umana e primordiale
            risentirai sotto cipressi
            sotto lapidi mute
            scritte con nomi, numeri
            e frasi uguali;
            così per sempre
            libero sarai dai luoghi
            e dai tempi
            di quest'utero di mondo.
            Pietro Saglimbeni
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