L'ombra di una maestosa villa veneta smorzava un giardino colorito più della tavolozza di Picasso.
Uno specchio di cielo scimmiottava i colori dei fiori più profumati e belli.
Su questo dipinto di Dio, incorniciato da un piccolo muretto scavato dal tempo e dalla vita, si era posata la felicità.
Seduta, su questa cornice, giocava con i suoi riccioli ballerini.
Eri tu... la vita, la felicità.
Immagini di un tempo, ricordi scalfiti nell'anima.
Alba, tramonti, tramonti, alba...
Alla villa, ricamata e tempestata di colori, vedo solo dei colori grigi padroni di tutto, un sole smunto, un muretto diroccato e triste. Non c'è la felicità, non c'è vita. Non ci sei tu.
Una corda. Una corda piena di nodi. Una corda piena di ricordi in infiniti nodi tutti diversi, tutti unici, tutti irripetibili.
Seguo la corda mi avvicino ai nodi sfiorandone uno sorridente, uno umido di pianto, ne vedo uno stupito, uno incredulo, uno meravigliato.
Altri quasi vergognosi di essere dei nodi timidi, imbranati, ingenui.
Passo dopo passo, vivo questa corda fino alla fine.
Una corda tagliata, sfilacciata in mille piccolissimi fili, in mille pensieri spezzati, in pensieri spezzati che non riusciranno più ad unirsi per fare ancora assieme un nuovo irripetibile nodo.
Snocciolo tra le dita momenti di gioia, in gesti che sembrano una recita del rosario.
Il rosario della felicità, in un lento fluido d'emozioni che scorre tra le dita.
Gioco, gioco con te. Sono i tuoi capelli, sono fili d'oro, fili di seta intrecciati con sogni e ricordi.
Sono pensieri, gioie, speranze da scartare, aprire, consumare, al prossimo tramonto.
Snocciolo tra le dita fili d'emozioni per unirli in una corda di sogni e speranze, una corda di vita che legherà un giorno ad un altro giorno fino alla fine di tutti i sogni.
In un teatro di carta, con la musica di sogni e ricordi una ballerina danza.
Danzano carta e penna fra sorrisi sogni, pianti e dolori, creando sul bianco velo lettere e parole.
Amo questa ballerina compagna della mia vita, che danza e scrive, che parla per me, parla per te.
Oggi la sua danza è triste, i disegni sono annacquati, i suoi passi volano su ritmi lenti, parole cupe.
Tra le mie mani ruvide la mia ballerina trema, sapendo che questo sarà l'ultimo ballo per te.
Sapendo che dietro il sipario ci sarà solo il buio, ci sarà solo un'uscita, ci sarà solo un cartello che indicherà una nuova strada, una nuova città, un nuovo mondo. Un mondo vuoto.
La mia mente scorre su queste parole, su questi pensieri, per rivivere, narrare, ricordare.
Sento la mia vita posseduta, posseduta dal mistero e da una vita nuova.
Piccole cose, tante piccole cose.
Un fiore stretto dalle tue labbra, le tue mani che si scaldano tra le mie, poche parole infilate in un filo per sentirti accanto a me.
Non esisteva il passato, non si cercava il futuro, la vita era il presente.
Non c'era il desiderio di essere altrove, quando un sasso diventava una poltrona, quando una nuvola si trasformava in bolle di sapone, quando un ortica era per noi il più bel fiore del mondo.
Non c'era nessun desiderio di fermare il mondo, conoscere il futuro.