Scritta da: Salvatore Messina
in Poesie (Poesie d'amore)
Non t'amo perché sei bella o di velluto il tuo corpo d'ambra, ti amo perché sei carne e sangue nei miei pensieri. Se questo non è amore, dimmi cos'è?
Commenta
Non t'amo perché sei bella o di velluto il tuo corpo d'ambra, ti amo perché sei carne e sangue nei miei pensieri. Se questo non è amore, dimmi cos'è?
Pane menzognero
misero nutrimento
latte panna e burro
del tuo seno est
il mio nutrimento
cibo prediletto
anche se nevica
o fa freddo
o se la terra trema
donna nel mio petto
ti benedico
dalle caviglie al labbro
insisto
di latte ubriaco.
Non t'amo perché sei bella
o s'è di velluto la tua pelle d'ambra
T'amo perché sei carne e sangue
nel mio appartenermi.
Sognarti sarebbe stato
Come navigare il cielo
e prenderti ai confini della terra
Dell'universo il canto i rintocchi
Delle campane in festa
Nel vento è come sfidare
Quando si fa sera
Il volo delle aquile le nebbie
i concerti degli amanti
Le splendide serate dell'estate
e camminare l'amore dei sentieri
Le luci nude soavi delle lucciole
Momenti solenni questi
Improvvisati come quando
Sorge lo spirito dal sognante altare
Dei memori sentieri
Assorbo le fragranze del tuo seno
Le grazie dalle caviglie al grembo
Così sempre eternamente all'unisono
Semplicemente.
Cosce dipinti di glicine e vento
sono ricordi felici ed estasiate
assetate si elevano pregando il cielo
coi mille odori di un bel corpo rosato
liete le brezze
solenni i tramonti
ed albe festose da stringere al seno
nell'incanto assennato
perpetuo baci ed orgasmi
unicamente all'unisono.
È sera
con gli occhi con la mente
in te sovrano ed assassino
s'addormentano l'infami tuoi pensieri
consacrati
dei bimbi il corpo dilaniato offeso
eviscerato inquisito ripudiato cancellato
il sacro latte di tua madre
quello che hai infangato ucciso
ma dei figli miei
quelli che da mostro immondo
o da infame vivisettore hai stuprato
quale altro Dio dalla croce
me li depone.
Apro le braccia
lo sguardo rassegnato
dove solenne è l'infinito
estasiato
vesto ali di cielo
memore
la grazia delle mie montagne
rimembro
degli innocenti il sangue
le carni dissacrate
così
ora pietoso il passo
oso l'eternità dei bimbi
stuprati in croce
ed ancora
ho lacrime di ghiaccio.
Sola
negli occhi il padre
si arrampica festosa
fantastica risorge
bianco il manto
l'accarezza
concerta
istanti melodie
alita la vita
vers'altri spazi
è pura è bella è brezza
dei giusti creatura.
Assaporo
le tue labbra di rosa
ove il silenzio
abbraccia la notte
un grembo silvestre
dove cantano i grilli
le note le stelle le volte celesti
nel lago di carne
il mio essere sangue
oltrepassa i confini
dove muore o rinasce
l'eterno concerto
cara mi sei
ed elenco così al mio saperti.
Uso per te
parole semplici elementari:
mi servono per dirti dolcemente:
ti voglio bene.