in Poesie (Poesie personali)
Notturno
Dolcemente s'adagiano, le onde,
sulla battigia,
rompendo a tratti il silenzio della notte:
silenzio che s'è fatto di piombo
da quando te ne andasti.
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Dolcemente s'adagiano, le onde,
sulla battigia,
rompendo a tratti il silenzio della notte:
silenzio che s'è fatto di piombo
da quando te ne andasti.
L'ombra che uccide il giorno
stacca un altro misero brandello
all'esistenza mia.
La nuova luce,
forse, ferirà fisse pupille:
fuochi già spenti
nell'ultimo abbandono.
Tu - luce incerta,
timida - rischiari
i vetri spenti della mia dimora
come speranza
che, discreta, accarezzi
gli opachi vetri della mia esistenza.
Insieme abbiamo eretto
il muro insormontabile dell'odio
e - illusi - abbiamo atteso
ch'esso si sgretolasse per incanto! "
Strade assolate, solitarie,
ove non più s'avverte
il brulichìo frenetico di sempre.
Sembrano, le case, cimiteri;
le piazze hanno sembianze di deserti;
e i raggi del sole sull'asfalto
sono lingue di fuoco
che scandiscono la monotonia
di un'afa che mi opprime.
Appena ieri sera, ti vantavi -
bevendo con gli amici -
d'avere colto un fiore proibito...
E già, stamattina,
c'è una macchia di sangue, sul selciato,
che - lenta - si rapprende!
I
Impalpabile cerchio
tracciato da rondine indolente
nell'afa di un crepuscolo estivo...
II
Bianca spuma di un'onda
che s'abbatte, morendo,
contro un grigio scoglio di basalto...
III
Grido d'aiuto, in un deserto,
nel vano indugio
che almeno l'eco gli risponda...
Sfiorava, la brezza, i tuoi capelli
mentr'io, guardandoti negli occhi,
vi scorgevo due gocce di quel mare.
Invisibili strade,
percorrono, i pensieri;
e imboccano, talora,
le buie gallerie
di una stanca memoria
che a fatica si regge
e che, pur, non si arrende!
Le tue mani
sanno di rugiada mattutina
che, lieve, sfiora
petali di rosa.