T'accarezzava, il vento di settembre, le brune chiome. Sugli abbattuti, millenari tufi noi sedevamo, mano nella mano, e inseguivamo sogni. E le colonne - immobili e solenni testimoni del tempo - evocavano memorie di antichi, passati splendori.
Ha già bussato la morte, alla mia porta, in una grigia giornata di dicembre. Indossava un mantello baluginante di cristalli di ghiaccio. Attonito, son rimasto in ascolto fino a quando l'eco dei suoi passi non si è dissolta. Ma sento che presto tornerà e mi porrà, con l'algida sua mano, sul grigio destriero che cavalca l'infinito del tempo...