Davanti allo specchio
E fu così che davanti allo specchio
chino la testa a basso sguardo
Delusa dal galiardo e valoroso
riflesso di ciò che non mi appartiene.
Composta lunedì 2 settembre 2013
E fu così che davanti allo specchio
chino la testa a basso sguardo
Delusa dal galiardo e valoroso
riflesso di ciò che non mi appartiene.
Disegno
dipingo e vivo la giornata
La verità niente altro che la verità
È gridata nei disegni nello sguardo che fa
Scintille per essere perfetto ed irriconoscibile
Io ho un Io che è così
enigmatico perfetto ed irriconoscibile
agli occhi dell'uguale e dell'ovvio
Mutando come il vento e le correnti
Nelle vene di chi in direzione contraria ed ostinata
Aveva già capito tutto dalla vita.
Passeggiando per
le strade della mia vita
Scomparire e riapparire
Osservare saper
vivere e lavorare
uscire da me
Dal tunnel rosa
Non per chissà ché
incontentabile
Follia mielato
Uomo del suo saper vivere
Dentro la pelle
di ragazza amore di profeti
Dentro un agnellino
che piange per rabbia
Troppo bonacciona con animo puro
Filosofica ed enigmatica ermetica
Guardo lo stomaco
diventare un cielo di farfalle in volo
La mia gola la grotta
dove nasce il giorno e la Luna
Sento le energie diventare
fiume che scorrono come il tempo
lasciandomi a terra
come una gomma bucata
Mi faccio forza nella corrente
per far risalire il fiume alla fonte
Per stare sempre allegra
come una star in concerto
Sono le stesse energie
e lo stesso intrattenimento
Non so come ci riesca
a volte ad abbattere
la depressione
Forse son pagliaccio
davvero che di
eclissi ne faccio
un volto sotto la maschera di sole.
Dipinta fui da me nella verità più vera
sono stanca di essere donna.
Stanca.
Va pensiero
Nei cieli di me
Vai gabbiano
Sui mari dei se
Vai rondine
nelle primavere dei perché
Vedermi diversa ma uguale
Uguale ad un sogno
Io non so chi sono
Il nome è solo abitudine
Io chi sono se non una inquietudine!?
Lo specchio dell'anima mia sonnecchia e dorme
nella immagine ove le mani sono le coperte
ove incantevoli sogni prendon forme
ove la delusione è a braccia aperte
verso un mondo disobbediente ed assente
o io che non voglio vedere per puro capriccio
o io che a volte sono un impiccio
di tutta un'allegra e solare rimpatriata
di ciò che la notte sono lacrime a cascata
rivoglio indietro il mio ottocento
ma per fortuna mi accontento
che ogni giorno sia una sfida per minuto ed ore
per decide anche contro me stessa di essere di buon umor.
Gira il medaglione
su se stesso tra mille monete
su entrambe le facce noi
sopravviviamo
senza il piacere della ragione
sopravviviamo nelle regole
della giornata
ma se dovessimo dire
quali sono i nostri sogni
capiremmo che per come
sta andando male il mondo
non c'è nemmeno
il tempo di un respiro
gira il medaglione
nella mia testa vuota
dove i miei pensieri
si lanciano col paracadute
nel cielo assopito
della mia intelligenza
i miei pensieri
si tengono per mano
nello sport
del ragionamento estremo
ma sono senza energia
poiché nulla stimola
di più che la cultura
dove il silenzio
dei migliori è dettata
dalla inconsapevolezza
dall'offesa di sentirsi
dire che sono contraddizioni
fatte a persona gira
il medaglione dunque fra il rumor.
ll saper vivere lo si costruisce piano piano
Un pensiero mi dice che mi sto
sforzando di parlar semplice
Un altro pensiero mi dice: "Non c'è volontà
consapevole" Io la intuisco
la sento... l'avverto questa verità
io e questo investigatore siamo
complessi verbalmente io e questo
investigatore abbiamo lasciato
indietro la fretta di giocare con le parole
come carte da poker Io e quest'investigatore
siamo sulla stessa barca Io
e quest'investigatore siamo
le due metà dello stesso volto
Io e quest'investigatore siamo
il pensar di un fare e sentire sospesi
sul sentimento e la ragione
Sospesi nella logica
e la compassione
Sospesi su ciò che non si è detto
Per la paura di soffrire
Ed eccoci con l'animo nostro
maledetto Incapace
di essere minimamente
malvagi Con la forza
di camminare lontano
come i Re Magi
Per seguire la cometa
dei nostro esistere
E sentire la coscienza
e la cosa giusta
Ed amareggiarsi se il cuore
distrugge in pace quel professore
così aggressivo ed acido
senza sapere che lui stesso
fu Napoleone
Ma per primo fu Lucifero
poiché di tanto amore
ne morì fino
a quando
non lo decise
per la vita
di questa
terra stessa.
E passeggio avanti ed indietro come un pendolo
Di questo orologio scarico delle lancette mute
Firmato ha lo spazio con l'inchiostro che duole
Dinnanzi agli occhi un orologio a cucu tutto solo.
Conosco la lezione a memoria
e te la posso spiegare in maniera elementare
ma alla fine mi sento un maschietto
per la semplice ragione che è irreversibile
il "sentire" mio che vibra dal profondo dell'anima mia.
Non spetta a te persuadermi dal sentir mio puro.
Io sono Jeremy.
E non c'è più nulla da dirti.
Vammi a capire un giorno
Che i grandi e gli umili
Hanno emozione e paura
E che sul teatro sentono di essere altro.