Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
Cupo cuore cammina
ancora a braccia tese,
raccogliendo cieli indegni,
languendo in false offerte,
amando la vita.
Composta venerdì 9 maggio 2014
Cupo cuore cammina
ancora a braccia tese,
raccogliendo cieli indegni,
languendo in false offerte,
amando la vita.
Deviazioni scorrono
e cambi di direzione sono richiesti.
Volgo gli occhi al tempo:
inutili atti persi
avanzano domande
zone vuote.
Inutile chiedersi
oracoli muti restano,
non rispondono più;
inutile chiedere.
Deviazioni scorrono
e cambi di direzione sono richiesti.
Vecchi odori soffocano
irritanti come acidi
affogano la vita
zefiri pesanti.
Inutile respirarli:
ospitano dolore,
negano il respiro.
Inutile sentirli.
Deviazioni scorrono
e cambi di direzione sono richiesti.
Vecchi suoni stonano
intonati in cristalli rotti
armonie bruciate,
zaffiri leggono rumore
inciso sul tempo
ottusa attesa
negata musica.
Inutile ascolto.
Deviazioni scorrono
e cambi di direzione sono richiesti.
Volti antichi tornano nuovi:
in nuovi occhi nuova vita,
antichi richiami,
zingaro muoversi
immortale rinascere
onorando vita che viene.
Nel mondo ancora
Innalzando abbracci.
Notte calda
con la pelle in mano
sentendo il tuo profumo.
Dialogo con te che non ci sei,
immerso in vecchi odori che non ho più,
ascoltando suoni che solo l'anima sente.
La via a te è ormai lontana
ombra antica, ingiallita.
Gioco a parlare al tuo ricordo;
ombre negli occhi chiusi:
movenze e nostri affetti,
ombre di te nell'anima.
Risento parole sempre nuove,
ti rispondo come sentissi te.
Ombra d'emozione tu senta.
Tiepido sole e odori, risvegli;
ieri era dolce amarti primavera!
Oggi è silenzio intorno,
il risveglio è amarezza,
contrasto:
il mio cuore freddo,
il tuo tepore
nulla ha da scaldare.
Lama all'orizzonte luce
taglia tenebra di pensieri.
Odore di notte dissolto
s'alza tanfo di noia,
ancora sogni disfatti,
occhi in luce ancora vuota
attendendo.
Blocchi; si disassembla il tempo:
Blocchi rigidi di dolore,
Blocchi di nastri argentei sorrisi,
e corrosi dal sale,
e ancora freschi di muschio nuovo
dove acqua scorreva gocce di vita.
Blocchi sgretolati, polverosi sogni,
blocchi nuovi, intonsi, ancora vuoti.
Momenti scorrono lungo il cammino
illuminati da nuvole scure,
coperti di piogge a volte salate.
Ho bisogno di nuvole rosa ora
e vicino te che non sei ancora qui.
Le cose, oggetti, non animano vita,
affetti lontani salgono assenze;
tanto silenzio cade tra le mura.
Invano aspetto cieli in luce.
Voglio te e non so se sei quel mio vento:
odore di primavera e colori.
Gioco con figure d'aria e le mani,
lascio scorrere carezze tenere
in sogni avidi di più caldi abbracci.
Oggi aspetto, e dopo ancora, calore.
I silenzi dell'alba pensano
ed il giorno sale,
diviene attese, solite.
Primavera sarà:
lento colore nuovo,
fiore tenue
poi in polvere,
tra le dita polvere,
e discese
per risalire...
e risalire...
Penso oltre:
gocce da cogliere
per non morire!
Mi manca il tuo silenzio,
il vuoto di parole
che di suoni riempivo.
Ho pianto quest'assenza
e di te cerco suoni.
La notte m'è compagna
attendendo nuovo noi.