Poesie che hanno partecipato al concorso VIIº concorso letterario internazionale di PensieriParole

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Scritta da: airin57

Le poesie di Irene

Silvia
Sono partite le lacrime, tante, insieme,
pronte ed attente a finire tutte lì...
Su quel foglietto bianco...
No, aspetta, non è bianco...
È una foto... Già... Una foto.
Ci sei tu, su quella foto.
Silvia.... sorriso dolce
che piano svanisce e
lascia soltanto il triste ricordo
che lento sparisce e non tornerà...
Hai sofferto tantissimo, la malattia
ha logorato il tuo corpo e
ti ha avvicinato a Dio
Spietata ironia, ora io rimprovero Dio che non ti ha permesso
di poter un giorno provare l'emozione
di essere "nonna"
Nel tuo svolazzare tra le nuvole
un bell'incontro farai
Allora come sorella un regalo mi farai:
un bacio a mamma e papà darai.
Composta giovedì 3 novembre 2011
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    Scritta da: ange

    L'angelo

    Ci scruta dall'alto,
    invisibile.
    A volte sorride
    dei giochi spensierati dei bimbi,
    del bacio rubato di due innamorati,
    dello sguardo intenso di una mamma.

    Ma più spesso il suo sguardo
    si fa più duro
    e il pugno si serra
    quando le strade diventano
    una giungla di violenza e
    dolore...

    Se guardi su verso il cielo
    con gli occhi dell'anima
    lo puoi vedere
    anche se cambia continuamente
    forma.

    Se guardi con gli occhi del cuore
    potrai incontrare
    il suo sguardo
    d'Amore.
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      Scritta da: ange

      Nuvola

      Chiudo gli occhi
      volgo il viso al sole
      e non penso più

      Non ho peso
      Non ho voce
      Non sento più niente.

      Respiro profondamente
      e mi lascio andare
      trasportata dal vento

      Lontano...
      Lontano...

      Come una nuvola
      che cambia continuamente
      fresca di pioggia
      libera come l'aria.

      Immemore
      Insensibile
      Invisibile

      Ai tuoi occhi
      e al mondo.
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        Scritta da: ange

        Eppure...

        Eppure...
        Adesso so...
        So che sei...

        Sei luminoso
        come il sole in un giorno di primavera.

        Sei profondo
        come il buio di una estiva notte senza luna.

        Sei dolce
        come la lieve brezza che spira dal mare.

        Sei forte
        come l'improvviso rombo del tuono di un temporale.

        Sei il primo pensiero
        Sei l'ultimo sogno prima del risveglio
        Sei nelle emozioni impossibili e
        sei nei sospiri d'amore.

        Sei della mia vita
        il sentiero
        e l'abbraccio eterno.

        Ed ad ogni palpito del cuore
        sei per me
        la musica che mi accompagna
        ogni giorno.
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          Scritta da: Carmelo Cossa

          Mamma

          Nella casa dove un giorno guidavi le mie gesta,
          mi mostravi il cammino della vita,
          m'insegnavi ad aprire le ali per spiccare il volo,
          oggi è per te un giorno speciale.

          Vorrei gioire insieme a te, a tutti
          ma nei tuoi occhi scorgo il rimpianto della giovinezza perduta
          e l'insofferenza per ciò che un giorno sei stata ti addolora.
          Non ti intristire.

          La tua esistenza è stata e sarà ancora:
          il dono della vita ai figli,
          l'amore al tuo compagno,
          al mondo e alla natura.

          Hai pregato per un mondo migliore,
          orgoglioso di te ti ammiro,
          ti amo e ti abbraccio anche se
          i tuoi occhi fissano solo il vuoto intorno a te.

          Guardi il mondo senza vederlo
          ascolti le parole senza sentirle
          ma vedi me e mi scruti!
          Io ti ho già visto? Chiede la tua bocca; ma forse è stato il cuore.

          Anche l'anima potrebbe aver chiesto a te: ma lui chi è?
          La mente stanca non riconosce più i tuoi figli.
          Ma il tuo cuore sì! Lui batte ancora; per loro.
          Ti adoro come i miei fratelli ti amo come loro, come tutti.

          Sorridi senza rimpiangere il passato, accogli i novant'anni che bussano, falli entrare senza tristezza e senza rimpianti.

          Sarò io, oggi, a guidare le tue gesta.
          Abbracciami allora, perché se anche non mi riconosci...
          Sono tuo figlio madre mia.
          Composta martedì 1 novembre 2011
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            Scritta da: Carmelo Cossa

            Dimmi

            Dimmi che nel silenzio hai udito le mie parole
            e che nel mio respiro hai sentito il tuo.
            Dimmi che con un bacio abbiamo toccato l'anima
            e che non hai giocato con l'amore.

            Dimmi che non sono stato una goccia nell'oceano
            ma una lacrima di gioia sul tuo viso.
            Dimmi che a occhi chiusi hai visto le meraviglie del mondo.
            Ti prego; dimmi.

            No, tu non dici, tu non puoi dire.
            Mi sono perso nei tuoi occhi
            sei nei miei sogni, in ogni mio pensiero
            Tu... dimmi...

            No, tu non dici, tu non vuoi dire.
            E allora svanisci, non cercarmi, per te non esisto!
            Non provare a vedermi, diverrò invisibile!
            Sarò felice per te, ma non chiamarmi, sarò sordo!

            Non cercare più di entrare nei mie sogni
            per illudermi ancora.
            Vivi la tua vita; se riesci...
            La mia l'hai distrutta.
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              Scritta da: Rosita Matera

              Se non ora, quando?

              Se non posso giocare ora, quando potrò farlo? chiede il bambino alla propria madre.

              Se non posso amare ora, quando potrò farlo? si chiede il giovane infelice

              Se non posso vedere i fiorii, quando potrò farlo? si chiede il giardiniere impaziente.

              Non c'è un tempo per le cose se non le sappiamo attendere
              tutto cresce nel silenzio e nel cuore del Creatore;
              nelle mani c'è l'azione e la nostra volontà
              ma la trepidazione non mette petali al Pensiero.

              Il sole al mattino cresce dal ventre della notte
              ed il frutto non si affanna per dar colore alla sua buccia
              ... l'amore è forse il frutto più prezioso nel giardino
              nasce e cresce nel mistero con più lune sulla faccia,
              la sua luce è la pazienza del suo seme sul sentiero,
              e senza i lacci della fretta il tuo cuore avrà le ali.
              Composta domenica 20 novembre 2011
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                Scritta da: Niccolò
                Amo
                La malinconia semplice di
                Questa casa
                Quando timida scende
                La sera
                E dall'anta della stanza
                Rispecchia un tramonto sanguigno
                E dall'anta opposta
                Riflette nei vetri
                La luce sola della lampada.
                E si staglia maestoso
                Il silenzio
                A cui noi quattro
                - ospiti di queste mura -
                Dobbiamo rispetto
                E devoto interesse
                Per ritrovare in un
                Angoletto recondito
                La serenità della vita.
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                  Scritta da: bussola
                  Luci di fari come stelle illuminan volti amari.
                  Volti di maschere dorate e null'altro mostrate.
                  Un sipario s'innalza e lontane comincian la danza, dietro rosso velluto un uomo è seduto, passi leggeri sul palcoscenico di legno.
                  Un rumore di fondo e un po' mi confondo, lo sguardo è attento e senza ritardo.
                  Recita d'amore sul palco di vita, desta stupore e pieno d'ardore, giochi di luce e baci d'ore.
                  Tocco di luna, chiuse le tende la notte tutto sospende.
                  Niente trucco di scena e la realtà fa da polena, in vista sulla prua e la scelta è solo tua, amare o recitare, nascondere o provare?
                  Chiudere i pensieri in pozzi di desideri o raccogliere le carezze che san di brezze, amore lontano ma non invano, amore struggente o solo fuggente, palco di vita e la storia non è finita.
                  Composta venerdì 17 ottobre 2008
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