Scritta da: Angela Randisi
in Poesie (Filastrocche)
Pioggerellina
Nuvoletta sopra il tetto
la tua pioggia non si arresta
mentre il gatto col fiocchetto
si pulisce il suo baffetto.
Composta venerdì 25 settembre 2020
Nuvoletta sopra il tetto
la tua pioggia non si arresta
mentre il gatto col fiocchetto
si pulisce il suo baffetto.
È un valzer di ipocrisia
dammi una mano che poi
- chissà -
ti dono la mia
così ti dico
parole portate dal vento
affinché tu
poi
- e solo poi -
capisca che io non sento
così è tutto giustificato
non si guarda in bocca
a caval donato
e amarezza
non puoi recriminare
perché c'è stata una reciproca
carezza
e
- allora -
taci
che sei nell'Eden luccicante
di un vizioso birbante
e cerca di convincerti
che tu sei sbagliato
perché tanto
in questo mondo
è già tutto consumato.
Quindi
- anche tu -
fatti prendere
per il culo
che la vita passa
ed è meglio ragliare
come un mulo.
Guarda che buffo il gallo piacione!
Non ha ancora smesso di fare il pavone.
Canta, si gonfia, sbatte le ali
la sua superbia non ha uguali.
Nel suo pollaio oggi è arrivata
una nuova gallina un poco spennata.
È piccola, rossa, un po' grassottella:
tra tutte quante non è la più bella.
Ma la gallina non può restare
la sua libertà vuol riconquistare.
È stata sola per troppo tempo
e quel pollaio è proprio un tormento.
Una gallina le lancia un'occhiata
due brune la squadran e sghignazzan
"è spennata!"
Una bionda gallina, lo sguardo un po' spento
si ferma e la osserva un lungo momento
quindi, rivolta alla mora al suo fianco,
dice ridendo: è proprio uno schianto!
Ma un gallo è un gallo, questo si sa:
qua c'è di mezzo la virilità!
Eccolo! Avanza! Le penne son ritte!
La sua tracotanza non ammette sconfitte.
Tra cresta e bargiglio un occhio assassino
osserva la preda e le ammicca un tantino
quindi zampetta sicuro al suo fianco,
le sfiora le piume e lancia il suo canto.
La rossa gallina si arresta agitata:
"questo bel gallo mi ha conquistata!
Canta per me, mi liscia le penne,
mi ronza attorno con aria solenne!"
E sbatte gli occhi con aria sognante
mentre si accosta un po' titubante.
Le altre galline becchettan nervose
osservan la scena: già sanno le cose.
Da dove viene quella gallina?
Dai! Non può essere tanto sciocchina!
Una grassa gallina, le piume ricce
arriva al suo fianco e piano le dice:
"attenta cara! Qua siam tutte prede
lui fa i suoi comodi ma non ti vede.
Per molto tempo mi sono illusa
che nel suo cuore mi avesse chiusa"
dagli occhi chiari, dietro gli occhiali,
spuntan due lacrime e sbatte le ali.
"Ma un gallo è un gallo: cuore non ha!
Una sola cosa lui fare sa.
Ti fa sentire una regina
e quando poi cadi, un'altra avvicina!
È molto bravo nel corteggiare
ma è l'unica parte che sa recitare.
Osserva ora, guarda tu stessa:
quella che arriva è davvero fessa!"
Una gallina slanciata ed alta
va verso il gallo che subito canta.
La graziosina, gli occhi adoranti,
non vede una buca e gli ruzzola avanti.
Pronto si alza con aria confusa
e di repente gli chiede scusa.
Galante il gallo fa la sua parte
e non la tira nemmeno in disparte.
Quindi, mollata la spilungona,
guarda la rossa con aria sorniona.
Gonfia il suo petto, le fa l'occhiolino,
improvvisa un balletto e le torna vicino.
Subito il becco tenta un approccio
ma la rossina si fa di coccio.
"Su! Non assumer quell'aria dolente!
È solo un'amica! Non conta niente!"
Le sta sussurrando con aria suadente.
Ed il suo occhio è talmente sincero
che per un attimo lei pensa sia vero.
Di colpo il gallo si fa incalzante
e la sciocchina cede all'istante.
Ecco! Il misfatto ora è compiuto:
un altro colpo del bel pennuto
che d'improvviso si fa beffardo
mentre in un attimo riprende il largo.
In mezzo al pollaio passa spavaldo
l'occhio annoiato, ma il passo baldo.
È nato solo per dimostrare
che il suo mestiere lui lo sa fare.
"Povero gallo! Che vita trista
se l'esistenza è solo una lista!
Ma in una lista non voglio stare:
ho tante cose ancora da fare
ed il mio cuore sa ancora amare!"
Lancia uno sguardo la saggia rossina
al tronfio pennuto e alla sua scia.
Poi spicca un balzo e vola via.
Il cinghiale vien di giorno
quando sente: è mezzogiorno!
Il suo pelo è tutto bianco
per distinguerlo dal branco.
Il suo naso è sopraffino:
già pregusta il saporino
della pappa preparata
dalla tata sua adorata.
Ora a tavola si mette
e un salam si mangia a fette.
La lasagna poi addenta
giusto insieme alla polenta.
Il ragù è una tentazione:
ci sarà una soluzione?
Ma la tata lo bacchetta:
"guarda un po' la tua pancetta!
Hai mangiato i tortelloni
ed un chil di cannelloni!"
Il cinghiale, un poco mesto,
lascia lì la pasta al pesto.
Ma la torta poi lo tenta
e sul dolce lui si avventa.
La sua tata è disperata:
si è mangiato una frittata!
E gli urla: "vieni via!
Sta aspettandoci la zia!
Non lo sai ma son le otto!
Presto! Mettiti il giubbotto!"
Il cinghiale è addolorato
e si alza un po' affamato
ma la tata sua amorosa
gli regala una gassosa.
Il cinghiale va di notte
rotolando come botte.
C'era una chiesa
al centro del paese
dove al suo interno
viveva un Santo paterno.
Ogni qualvolta
Giugno arrivava
quel gran sagrato
veniva abbracciato.
Erano tredici
i giorni di festa
tutti quanti
toccavano le vesta.
Era un Santo
davvero amato
con quel suo giglio
veniva implorato.
Gesù Bambino
in braccio teneva
che grande pace
agli animi infondeva.
Viva Sant'Antonio
in coro gridavano
quel giorno tredici
tutti si rallegravano.
Mi hanno fatto un bel regalo
ricevendo un cagnolino
mi diverto... è uno spasso
meglio certo di un giochino!
Lo rispetto gli dò amore
ma lo faccio anche arrabbiare
lui così se la prende
e comincia ad abbaiare.
Me ne sto un po' tranquillo
nel mio angolo di pace
a giocare con la play
o a far quel che mi piace!
Ma la mamma vigilante
mi disturba per un niente,
forse un giorno crescerò
e sarà meno invadente.
Tante regole da rispettare
Per evitare d'infettare
È obbligatorio tenere la distanza
Anche se ti trovi una stanza
Non andare in luoghi affollati
Evitare sempre contatti ravvicinati
Lavarsi le mani frequentemente
da farlo spesso e ripetutamente
Strofinare con l'acqua o disinfettante
sicuramente non è umiliante
Sull'avambraccio devi starnutire
anche se devi tossire
Una volta usato il fazzolettino
lo devi gettare nel cestino
Mani, bocca e occhi non ti toccare
in modo che non ti puoi contagiare
Se hai sintomi come l'influenza
Cerchi di non perdere la pazienza
Chiama immediatamente il tuo dottore
lo puoi scomodare in tutte le ore.
Ti chiami Corona,
ma non sei un re,
sei un virus prepotente
che non vale un granché.
E anche se non è più carnevale,
le mascherine dobbiamo indossare.
Pensiamo all'igiene e alle pulizie delle mani
e cerchiamo di stare lontani.
Facciamo di tutto per fermarti
e tu, virus non riuscirai a infettarci.
L'Italia si salverà
e un lieto fine ci sarà.
Furono erti muri e barriere,
l'uno trovò nell'altro l'essenziale a cui appartenere;
furono erti muri e barriere,
spuntò il tricolore dell'Italia unita sulle bandiere.
Saranno abbattuti barriere e muri,
verranno nuove prove e uomini più maturi;
saranno abbattuti barriere e muri,
sulle rovine costruiremo pensieri più sicuri.
Anche la primavera giunse con ordine
insieme a poche nuvole e neanche una rondine,
arrivò più pulita e ubbidiente
a rallegrarci il cuore, riconoscente.