Poesie dal Libro:Il consigliere egiziano

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Anno:
2009
Autore:
Alessio Fabretti
Editore:
Sacco

Scritta da: Alessio Fabretti

Ricordi (2) - A te

Il sole cala all'orizzonte in un barbaglio di luci multicolori incendiando il mare.
Qui, ora, in questo istante, seduto sulla roccia, spuntone lavico freddo, ma tiepido della leggera calura serale, guardo lontano, percorrendo mille spazi e mille silenzi. Ora ascoltando la risacca che col suo lieve sciabordio lambisce i miei piedi stanchi del lungo cammino, ora rimirando gabbiani volteggiare alla ricerca di cibo e, come lasciarsi cullare dalle correnti ascensionali, che li reggono e li sospingono senza il battere delle ali.
Lieve l'alito del vento accarezza il mio viso.
Lieve è il sussurro che avverto nel silenzio immenso, eppure è lì vicino.
Il mio sguardo perduto nel tempo, ascolto le parole e gli odori che mi parlano e mi portano lontano.
Penso, in questa serata tiepida che mi avvolge, e sento il battito di un cuore che ha ripreso lentamente a pulsare. Lentamente, ma è vivo. Lontana una vela torna a riva, in un porto sicuro, i giorni lontani, tristi forse, volgono al termine. Il tempo è passato, ora è presente e osservo i calzari e il mio mantello. La sera avanza e la brezza del maestrale scioglie il tepore appena e, leggero, percorre un brivido la mia schiena, è tempo di andare. Sothis mi indica la via, ma non penso alla schauabti che racchiuderà i miei resti per sempre, ma penso che la terra un giorno raccoglierà le mie sembianze se mai.
Ora tu sei presente, ti ho aspettato per tanto tempo. Tanto tempo è passato e, quando ti ho vista ho riconosciuto il tuo sguardo.
I miei ricordi erano presenti. "La vedrai e la riconoscerai", mentre immensi spazi ci dividevano. Tu sei, ora e sempre. Le stelle occhieggiano lontane. Maat guida il mio pensiero, riprendo il bastone che ora mi sorregge vieppiù e, torno a bussare alla tua porta.
Composta mercoledì 18 febbraio 2009
dal libro "Il consigliere egiziano" di Alessio Fabretti
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    Scritta da: Alessio Fabretti

    Ieri sera

    La sera s'avanza
    lenta, quando il sole
    stanco si tuffa nell'oceano
    lontano ad Ovest
    in mille vapori fumanti.
    Allora guardo la mia figura
    riflessa nell'acqua,
    i miei calzari
    il mio mantello polveroso.
    Tornando sui miei passi
    lasciando il mare
    il mio cuore trema
    guardando una scritta

    "Perché non sei qui stasera?"

    E ti cerco per le strade
    nei volti dei passanti.
    Poggio la mano sorreggendomi,
    il respiro mi manca,
    chiudo gli occhi e...
    vedo attraverso i tuoi.

    Mani sollevano il capo,
    pietose, ed il selciato tiepido
    attraversa le mie ossa.
    Chini i visi, lieve il bisbigliare.
    Una mano accarezza
    il mio volto rigato e stanco.
    Cerco nella memoria.
    Le Tue mani sfiorano lievi
    i miei occhi tergendoli
    allora... ti guardo
    mentre una pace profonda mi prende,
    m'invade.
    La bocca arida sussurra
    sei... tu...
    ed una fresca rugiada
    bagna le mie labbra
    da tanto tempo inaridite
    sei... tu...
    mentre il respiro m'abbandona.
    Composta domenica 10 febbraio 2008
    dal libro "Il consigliere egiziano" di Alessio Fabretti
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