Il vento tra i capelli
le onde sugli scogli
la sabbia tra le mani
il profumo di prato
e una lacrima su un viso.
Un inferno in paradiso.
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Il vento tra i capelli
le onde sugli scogli
la sabbia tra le mani
il profumo di prato
e una lacrima su un viso.
Un inferno in paradiso.
Puoi essere un carcere, una prigione,
una gabbia o una stazione,
sei un deserto, una giungla,
l'Alaska o un battello a vapore,
puoi essere una spiaggia, il mio oceano,
il mio sole o una benedizione.
Puoi essere tutto solo tenendomi per mano.
Oggi combatterò la mia più grande pena,
una sorta di bestia, una iena
che da dentro me conquista tutti
e nel modo più violento, distrutti.
Sei artefice di ogni timore,
brivido o rancore,
mi volti mi agiti e mi possiedi
creando ostacoli per i miei piedi.
Sei la maga dell'immobilità,
una calda coperta per l'eternità
che mi copre dal calore della vita
rendendomi la piu paralizzata.
Non posso piangere,
sentire correre e percepire,
non posso cadere
sollevare guarire né curare.
Sei la paura,
la maledizione di ogni buia luna.
Che incantevole bellezza
questa spiaggia e questa brezza,
questa luna che ci accompagna
quasi come una compagna,
questo cielo diroccato
da nuvole di verde prato,
questo senso di tepore
nel fresco del tuo calore.
Quando un chicco di riso
e una lacrima sul viso
sono gli addii alla vita
terminata la salita,
di un fragile sogno
apparso come un segno
e una piccola illusione
apparsa come amore.
Invadi, devasti, inondi,
destini selvaggi e dorati
struggente graffio sonoro.
Guarisci, risani, governi
rosea nota e respiro
nebbia bianca naviga
brividi scuri bollono
sentieri tenebrosi s'illuminano.
La forza di una canzone
che ti travolge il cuore,
un grido di speranza,
quel l'onda che si insinua
senza darti più tregua.
Ascolto questa voce,
sorvolare le cose
e giungere a me.
Come fosse brillante pece
mi avvolge e mi trascina
in un vortice di pace.
Questo graffio vitale che toglie respiro
nell'istante in cui vita si insinua
con energia melliflua
nell'anima rapita.
Questo sinuoso canto
d'incanto
a occhi socchiusi
e sbalorditi visi.
Questa folle voce che si muove
e inebriante si scaglia
contro ogni muraglia
e insieme commuove.
Quest'onda di carezze,
viscerali prodezze,
di interminabile cammino
fino allo splendore divino.
Questo caldo respiro
che inonda il tuo spirito,
un abbraccio restituito
per ogni nota e sospiro.
E nei tuoi occhi c'era sole e tenebre per me,
sulle tue labbra delizia e dissapore,
nelle tue mani spine e fiori,
nelle tue parole coltelli e amori.
Eri fuoco e gelo,
disinteresse e zelo.
Eri eterno e fine,
il mio sempre e il mio mai.
Ora sei solo, solo molto di più.
Un assedio.
Una guerra perenne senza armi ma bombe,
invisibili trombe
di disanimate bugie
e imperdonabili spie.
Una guerra.
Un assedio di culi pieni di soldi
e televisioni piene di falsi.