Dentro di te il suo cuore batteva più forte,
suonava strano,
non era abituato ma ci prese gusto.
Al che, egoisticamente ne approfittò e principiò a rimbombare ovunque,
ovunque ci fosse un petto da musicare o semplicemente da riscaldare.
In inverno poi, a differenza del sole, era più intenso il suo calore e senza disperdersi si propagava ove pareva ce ne fosse bisogno, come in quei corpi pieni di vuoto.
Mai chiese permesso né perdono.
Composta venerdì 11 febbraio 2011
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