Mangio da solo
Mangio da solo
assaporando i venti,
mercanti di profumi
e celibi palpiti di
violenza letteraria.
Una casa rossa
spia il mio dolce
trafficare, tra quadri
equestri e nobili costumi.
Un bracciale di perle
cade dal tavolo,
frantumandosi placidamente
in sovversive idee
dipinte a mano
da formiche operaie
e docili nani deformi.
Giungo espressamente
ad una splendida conclusione,
digerendo questo pasto
crudo ed elegante
come un sushi ripieno
di gelida bontà.
Composta lunedì 1 aprile 2013
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