Figlio, perché ti ho perso
Figlio, perché ti ho perso.
Perché uscisti dalla tua anima per
il mare aperto e non riesco
ancora a vederti:
Io non so dove cercarti.
Ti potrei cercare invano in una carezza,
in un sorriso o nei tuoi vestiti;
ma tu non sei più lì.
Tu vivi dove il tempo è senza tempo,
la luce è senza amore e per me è
smarrimento.
Dicono che lì, sirene trionfanti,
cantano incessanti ai terrazzi di
lusinghe
e che voi, orda di vite annebbiate,
danzate a cerchio, esausti, tutta la notte.
Sui bordi dei loro fuochi fatui.
Dicono che il tuo cuore
se lo spartiscono esseri privi d'amore
con la coscienza mascherata.
Figlio, che ti ho perso!
E ti ritrovo offeso e sconfitto.
Disteso sull'erba dolce e il tappeto di pietra,
tra gente che va, piena e vuota, vuota e piena
e copre d'insulto i tuoi occhi già spenti.
Figlio, ecco la mia mano.
Dio mio, come sono lunghi i tuoi capelli!
dal libro "Stelle del Nulla Misterioso" di Rosanna Di Iorio
Leggi un'altra Poesia Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti