Chi non sa come dolce il cor si fura,
come dolce s'oblia ogni martìre,
come dolce s'acqueta ogni desire,
sì che di nulla più l'alma si cura,
venga, per sua rarissima ventura,
una sol volta voi, conte, ad udire,
quando solete cantando addolcire
la terra e 'l cielo e ciò che fè natura.
Al suon vedrà degli amorosi accenti
farsi l'aere sereno ed arrestare
l'orgoglio l'acque, le tempeste e i venti.
E, visto poi quel che potete fare,
crederà ben che tigri orsi e serpenti
arrestasse anche Orfeo col suo cantare.
dal libro "Rime. Vol. 2" di Gaspara Stampa
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