Mentr'io conto fra me minutamente
le doti del mio conte a parte a parte,
nobilitate, bellezza, ingegno ed arte,
che lo fan chiaro sovra l'altra gente,
tale e tanto piacer l'anima sente,
che, sendo tutte le sue virtù sparte,
mi meraviglio come non si parte,
volando al ciel per starci eternamente.
E certo v'anderia, se non temesse
che restasse il suo ben da lei diviso,
e men beato il suo stato rendesse;
perché 'l suo vero e proprio paradiso,
quello che per bearsi ella si elesse,
è 'l mio dolce signor e 'l suo bel viso.
dal libro "Rime. Vol. 2" di Gaspara Stampa
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