Ore 7: 58 alla deriva
È un piccolo risveglio
ti basta
prima di contorcere gli occhi verso il soffitto
dove lenti ragni vanno in panico
quasi dovessero condividere il peso
dei tuoi sogni
è un battito d'orologio
il cuore
barone dimenticato nella sua casa
una fortezza per tutti gli spiriti randagi
che hanno conosciuto polvere
amore e altre dimenticanze
al tempo dei miracoli saresti stato un prigioniero
non avendo spiegazioni per i tuoi orgasmi
leggeri peccati senza afrodisiaco o attenuante
ma liberi animali selvatici dell'alba
l'universo è un suono
ti toglie all'agonia autunnale
e ti chiude in una crisalide bianca
dove il tuo corpo diventa una pioggia
ma non d'acqua
di ali
le stesse che si tolgono gli angeli
appena arrivati a casa
quella che tu chiameresti destino
altri invece
fermata
7: 58
comunque se vorrai chiudere fuori il mondo
dovrai rompere con i denti l'alba
e come in una prima notte di nozze
svegliarti
scivolare tra scogli
lasciandoti dietro farfalle e sabbia
per sentirti vivo
incurabile
dannato
abbastanza forte da trasmettere il tuo male
a qualunque anima
necessiti il fuoco
e altri disastri umani
per sentirsi viva.
Composta mercoledì 30 novembre 2011
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