Il mio cuore
un calamaio
dove intingo
stille d'amore
e la mia anima
messaggera
di sentimenti
percorre
tragitti
per
trasportarti
il mio affetto,
la mia cura,
la mia passione!
Vorrei vorrei essere un gabbiano
per volare lontano
vorrei, vorrei essere una farfalla
per volare sulla tua spalla
vorrei, vorrei essere una stella
per essere la più bella.
Gabbia senza pareti
un mondo intero con confini ad un passo da me.
Cella senza sbarre
permetti solo di vederlo il cielo azzurro.
Una campana di vetro finissimo
che toglie fiato e fa sì che nessuno senta la tua voce.
Gridi, gridi forte, tutto inutile.
Loro passano vicino senza ascoltare,
vedono le lacrime ma non le sentono.
Nessuno sente la voce delle lacrime.
Dove sei aria per i miei respiri?
Dove siete occhi dai quali vedevo la bellezza delle cose?
Dove sei anima mia?
Inutile, tutto inutile.
Non c'è piu voglia di festeggiare,
non c'è scopo in nessun giorno,
non c'è attesa di nessuno.
Il Cielo.
Mi soffermo a guardarti
e le imponenti nuvole
mi catturano.
Il Cielo.
Immerso nella fantasia
mentre come dipinti
le nuvole disegnano.
Il Cielo.
Dove vive il mio Angelo
che non posso dimenticare
che non smetto mai
di amare.
Il Cielo.
Sei
il battito del cuore
Sei
il respiro che mi da vita
Sei
i miei occhi che vedono
quello che sei,
la vita mia.
Sei
e resterai quello
che sempre stato,
Il mio tutto,
il mio ieri,
il mio domani.
Era posto sul bubbone
a lenir l'infiammazione
e col tempo maturava
chi al rimedio s'adattava.
È così che l'impiastro funzionava.
Mattina presto,
ancora mezzo scuro,
tenebra residua,
freddo,
vetri imperlati di gocce
cascanti,
brina nelle macchine
come tante lacrime perlate;
giorno festivo,
si fa con calma,
c'è tempo,
c'è tempo per tutto,
con calma.
Ho bisogno
di sentirti mia
senza che un angolo di te
non passi per i miei occhi,
le mie mani, la mia bocca,
appendici di essenza
che mi nutrono profondamente.
Ho bisogno
di arrivarti al cuore
perché è lì che voglio morire,
fermando il tempo e i giorni,
dove tutto si spegne
nel silenzio di un amore eterno.
Ho paludi
quando devo perdermi
dentro
quando
fuori
ci sei tu
mi faccio largo
mentre
sulla soglia
ti guardo
e m'esci
e ti trattengo
incrociandomi
le braccia al petto
che ti sigillo
durante
la fuga
e mi trattengo
se ti perdo.
Non so quante labbra,
quanti soli
e tramonti
starò a sentire
Senza ascoltare.
E quante mani,
aromi
e sapori
starò a vedere
Senza guardare
Negli inverni dei miei anni.
Ci vorrebbe un'altra vita,
Per Guardare e Ascoltare
Per Amare senza pensare
Per Sorridere senza parlare.