Squittii lontani nella foresta echeggiano
Squittii lontani nella foresta echeggiano,
di lupi che non sanno di essere divenuti per morale conigli!
Non vi siano a loro giacigli,
non fioriscano in lor animo fino a un riscatto nuovi gigli.
Di sol pane non vive l'uomo disse il redentor,
fiamme e saette rinvigoriscon il riscatto nel mutamento di sentor.
La via è ardua e stretta e non richiede certo pochi sforzi,
mal ner reciproco rimembrar di colpi bassi si muore; e ciò, per Dio, si smorzi!
Non sia mai che qualcuno per errore decida di avvicinarsi,
solo sull'odio e le divisioni bisogna concentrarsi!
Ma fino a quando!? Fin quando su ciò si può soffermarsi!?
Per pace e amore fummo tutti creati,
l'odio e il dubbio son figlio dei cherubini nel fuoco sprofondati.
Sì tanto bello potrebbe essere il futuro,
non di questa Terra infatti sono i frutti delle nostre azioni,
perché quindi inficiarsi sul dopo solo per non saper tenere vili reazioni,
perché non vivere in pace un cammino che finirà di sicuro!?
Composta domenica 21 aprile 2013
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