Orologio londinese

Che del tuo canto oramai non sento le note
che l'animo mio muta il vento ciarlatano
ah tu pena mai scontata
che canti idilli dall'inferno
lancetta corta di un fiato che si allunga
come le ore in una mattinata e la luce sulle tenebre
lancetta lunga delle ore a forzarmi a far la dura
che sul mio nido al di sotto del mondo
mi ci siedo e sono una montagna d terra.
Madre terra. Big ben da dietro i cespugli
molti occhi ti hanno visto e mai osservato
ma mai quanto le mie pupille odono le tue note
solo a te volgo il cuore come il girasole alla sua stella
tu meraviglia dai tre occhi, con l'iride dell'assurdo ed impossibile
il mistero ti nacque dalle labbra e dalle carni
la ragione ti nacque dalle lacrime e dalle mani
oh londra adorata arpa e campane
canta ancora con la voce mia
che figlia della ragion pura dal tuo ventre
venni generata.
Composta domenica 21 aprile 2013

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