Le due del mattino
Sfioro la testa di lei
che certo finge di dormire.
Un gesto d'attenzione,
con questa mano che profuma dell'altro corpo.
Socchiudo la porta della camera di mio figlio.
Lui dorme veramente.
Chissà che cosa sogna.
Cosa ha fatto oggi.
Quel figlio così amato,
che migliore non potevo chiedere.
Ma non da quella madre.
Il figlio col quale non mi vedo mai,
che quasi spio mentre riposa.
... Soltanto un attimo.
Se resto ancora
rischio di svegliarlo.
E penso che magari lo facesse e mi dicesse
- resta con me stanotte -
Ma è meglio non succeda,
lei non la prenderebbe bene.
Ci tiene molto alle distanze
fra "loro" e me.
E poi all'inevitabile distacco
è meglio che si abitui
giorno dopo giorno,
notte dopo notte.
Io invece a prendermi le colpe
ci ho messo molto poco.
È stato un sorso.
Di veleno.
Composta mercoledì 23 dicembre 2015
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